PERUGIA – Minacciata di essere lasciata senza telefono per aver rimandato al mittente una proposta di cambio gestore. Nella giungla delle bollette, tra contestazioni sull`entità e la trasparenze dell tariffe, succede anche questo con Federconsumatori e Codacons dell`Umbria sommersi di segnalazioni per energia e telefono soprattutto. In questo ultimo caso, si può anche decidere di continuare a pagare 38 euro di telefono ogni due mesi pur spendendone solo 4 di telefonate se l`offerta di cambiare non è poi così conveniente. Invece, l`insistenza di certi operatori spinge a volte ad accettare anche quando non si è convinti o non si hanno informazioni o cognizione di causa a sufficienza. E` successo ad una signora perugina di 81 anni che, visto il pressing di un operatore di Infostrada si è ritrovata ad accettare – senza saperlo – un`offerta per abbandonare Telecom, lasciando il canone ma trovando un importo fisso per un (inutile) servizio adsl internet. Parlando con la figlia l`anziana si è poi resa conto che aveva accettato di cambiare gestore e che la cosa non era poi così conveniente per lei. Allora è partita una raccomandata di disdetta del contratto sottoscritto al telefono anche se l`operatrice si era offerta di andare a domicilio per la firma. Ricevuta la disdetta, dallo stesso gestore sono arrivate una serie di telefonate con le quali l`operatore di turno ha anche “minacciato“ la pensionata di farla restare senza telefopno se non avesse ritirato la disdetta. E` stata la figlia della donna, che vive sola, a richiamare chiedendo di interrompere tali telefonate e solo in questa occasione l`assistenza clienti si è scusata a nome anche degli operatori che importunavano l`anziana. La cui utenza ora è rientrata in Telecom ma il passaggio di consegne non è stato esente da intoppi: su quella linea infatti ora non è possibile ricevere telefonata da parte di cellulari che abbiano numeri non-tim (i figli sono abbonati vodafone e durante il giorno non riescono a stare in contatto con la madre). “Ma la signora – fa notare Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria – rischia di pagare 96 euro per il rientro in Telecom“. Da tempo l`associazione denuncia l`eccessiva aggressività di certi “venditori“, sollevando un problema di legittimità sull`utilizzo di numeri e informazioni private. “Il 90% delle segnalazioni che riceviamo – aggiunge Falcinelli – riguarda questioni di telefonia e indistintamente tutti i gestori, fisso e mobile. A volte vengono decisi contratti con persone che non sono neanche titolari dell`utenza per il solo fatto che rispondono al telefono. I contratti vocali, inoltre, non valgono e per essere perfezionati la documentazione va firmata“. I più pressati sono gli anziani e in tanti, come nel caso citato, decidono di rientrare al vecchio gestore ma per mantenere lo stesso numero Telecom garantisce un mese di tempo, così non è raro che qualcuno resti isolato e che si trovi a pagare penali. “E` il caso di una signora di Foligno che, dopo essere passata ad Infostrada, aspetta da un mese di rientrare con Telecom. Problemi anche per un signore di Perugia – aggiungono dal Codacons Umbria – che da oltre un mese ha chiesto un trasloco di linea rimasto in sospeso per un insoluto fantasma. Siamo dovuti intervenire per chiedere copia della fattura che risulta non pagata“. Un altro perugino, invece, dopo la disdetta da Tim, trascorso un anno continua a ricevere fatture, solleciti e minacce di ingiunzioni di pagamento. “Ha scritto, chiamato e inviato fax ma da solo non ha mai ottenuto niente“. Ora del caso si occupano i legali dell`associazione così com`è giunto sul tavolo della consulente legale di Federconsumatori, Mariella Mariotti, la richiesta di Enel Energia per attivazione di un contratto “Energia pura casa“. Attivazione mai chiesta dall`utente altotiberina e per la quale l`associazione ha diffidato l`azienda energetica dal dar corso al nuovo contratto per il quale non è mai stata data nessuna sottoscrizione né autorizzazione al trattamento dei dati personali.