(mi.sa.) «C’è un ?cartello? dei petrolieri, l’unico modo per far scendere i prezzi della benzina alla pompa è eliminarlo e dare spazio alla concorrenza. Il settore va liberalizzato». Il presidente lariano del Codacons, Mauro Antonelli, denuncia ancora una volta i costi eccessivi che gravano sugli automobilisti e propone diverse soluzioni: «Con la vendita di carburante presso la grande distribuzione, per esempio, i consumatori risparmierebbero 7-8 centesimi al litro. Oggi, invece, le compagnie si mettono d’accordo. E così, anche se le quotazioni del petrolio al barile sono in discesa libera, i prezzi alla pompa calano meno del dovuto». Il fenomeno della «doppia velocità» non è nuovo e le associazioni continuano a stigmatizzarlo, eppure si ripropone di continuo. Perché? Perché non esiste la volontà di intervenire per liberalizzare il settore. Con l’ingresso della grande distribuzione le cose cambierebbero radicalmente, avremmo una vera concorrenza. E poi i grandi gruppi sarebbero in grado di contrattare con le compagnie petrolifere e ottenere prezzi migliori. In quale altro modo si potrebbero far scendere i prezzi alla pompa? Ci sono piccoli accorgimenti che potrebbero fare la differenza. Come l’obbligo di esporre lungo le strade statali e provinciali cartelloni che indichino i prezzi dei tre distributori più vicini. Per ora sono stati posizionati solo su alcuni tratti della rete autostradale. Inoltre, tutti i benzinai dovrebbero esporre i prezzi in modo che siano visibili anche dalla carreggiata; questo, invece, non sempre accade, sebbene sia un obbligo di legge. Servirebbero, infine, tabelloni luminosi uguali per tutti i distributori, in modo che siano facilmente leggibili e gli automobilisti possano effettuare un confronto senza faticare. Scegliere un auto non alimentata a benzina può essere conveniente? Sì, peccato che in provincia di Como non esistano distributori di metano?