COMO: CINETEATRO POLITEAMA IN STATO DI DEGRADO DOPO 13 ANNI DI CHIUSURA
MANCANO LE RISORSE ANCHE PER GLI INTERVENTI PIÙ URGENTI
ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI
Venerdì mattina alle 9:30 la storica sala cittadina, chiusa da tempo e in stato di avanzato degrado, ha riaperto i battenti per permettere un sopralluogo di tecnici e consiglieri comunali. A sollecitarlo l’avvocato Fulvio Anzaldo, consigliere della lista “Rapinese sindaco”. Con loro anche il presidente della società Politeama, Angelo Magistro. Dopo la visita all’interno del cinema chiuso dal 2005, subito i primi commenti. «Sono evidenti i grossi problemi della struttura – spiega Fulvio Anzaldo (che ha documentato la situazione con alcune immagini dell’interno) – A partire dalle infiltrazioni che rischiano di compromettere sempre di più il Politeama. Ora è necessario adoperarsi per trovare delle risorse».
Dopo anni di proclami e progetti di rilancio la struttura, a parte qualche intervento di messa in sicurezza, la situazione è rimasta in una situazione di stallo. Il Comune di Como, che ha l’81,6% della società, deve fare i conti con il restante 18,4% in mano a privati (72 soci di cui però 42 irreperibili). Di recente inoltre il Conservatorio Verdi ha mostrato interesse sul Politeama. L’accordo tra Comune e il Conservatorio di Como dovrebbe salvare la struttura dal degrado; il presidente dell’istituto Enzo Fiano spera di raccogliere entro due anni e mezzo i 4 milioni di euro necessari al restauro. Entro l’estate intanto – come detto di recente dall’assessore alle Partecipate Adriano Caldara – sarà avviato l’iter per la liquidazione della società. Il 30 luglio ci sarà l’assemblea straordinaria. E sull’avvio dell’iter per la liquidazione il presidente della società Politeama auspica che venga trovata una soluzione in tempi brevi. «L’auspicio non solo mio – dice Angelo Magistro, presidente società Politeama – ma dell’amministrazione e dei soci con cui ho parlato è di riuscire a valorizzare questo patrimonio dei comaschi e di chi arriverà da fuori per goderne».
È in ammissibile che una struttura storica inaugurata nel lontano 1910, agli albori della “settima arte” e considerata un gioiello architettonico, venga abbandonata a sé stessa da ben 13 anni, nel più assoluto degrado.
Inconcepibile che in tutti questi anni non si siano trovate delle risorse per la manutenzione o almeno la messa in sicurezza dell’opera.
Precederemo ad effettuare un esposto alla corte dei conti, affinché venga verificata la gestione dei fondi da parte della società politeama, per l’81,6% di proprietà di un ente pubblico.