A più di sei anni dalla sua istituzione il 118 il numero per il Pronto Soccorso, ancora non decolla. Il 118 nasce con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1992 e se attuato rappresenterebbe un grande passo in avanti nella razionalizzazione delle emergenze sanitarie. Infatti l’istituzione di tale numero prevedeva l’attivazione di una dinamica rete di comunicazione fra i servizi di Pronto soccorso consentendo così di “superare il concetto di trasporto sempre e comunque del paziente al Pronto soccorso più vicino per sostituirlo con quello di trasporto assistito al Pronto Soccorso più idoneo per intervenire nel modo più rapido e razionale nell’iter diagnostico-curativo.” Attualmente, a differenza di tutti gli altri paesi europei, in Italia il 118 è ben lontano da una accettabile attuazione: in ben 4 regioni (Basilicata, Umbria, Puglia e Molise) non esiste alcuna centrale operativa, in Campania non esiste la frequenza del 118 sostituito da numeri verdi, in quasi tutte le regioni il 118 non funziona come previsto dall’ordinamento. Il servizio prevede anche personale medico specificamente destinato al servizio di emergenza su autoambulanza che in collegamento via radio raggiungerebbe in brevissimo l’ospedale più idoneo per il tipo specifico di emergenza. A tutt’oggi le linee di radiofrequenza non ci sono! Alla luce di quanto esposto il CODACONS che nei mesi scorsi aveva già inviato a tutte le Regioni, al Ministero della Sanità, a quello dei Trasporti e a quello delle Comunicazioni un’istanza di accesso con contestuale diffida ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica Roma perché accerti le responsabilità nel ritardo nell’attuazione di questo imprenscindibile sistema di emergenza. Il Codacons inoltre presenterà a giorni un ricorso al Tar ai sensi della recente Legge sui Consumatori e del D.Lgs. 80/90, che ha affidato al Tar la competenza esclusiva in materia di servizi sanitari, chiedendo ai Giudici di ordinare alle P.A. deputate di effettuare tutti gli incombenti, che da ben 6 anni la legge aveva loro affidato. Per il Dott. Nicola Sanitate, direttore nazionale del dipartimento sanità del Codacons “è un fatto di inaudita gravità che a sei anni dalla legge istitutiva del 118 non si siano create basi operative in molte regioni, non si siano ancora liberate le frequenze da parte del Ministero delle Comunicazioni, non si sia adeguato alla media europea lo standard qualitativo delle nostre ambulanze da parte del Ministero dei Trasporti, non si sia raggiunto neanche lontanamente l’obiettivo di ridurre il tempo di soccorso a 8 minuti per le aree urbane e a 20 minuti per quelle extra urbane prefissato nel 19992” Osserva il Presidente del Codacons avv. Carlo Rienzi che “è del tutto inutile denunciare le singole tragedie derivanti dal mancato soccorso e cercare i responsabili: esse rappresentano solo il frutto di un malgoverno che in 6 anni ha prodotto solo promesse e mozioni di intenti: Il Codacons proverà immediatamente, attraverso le consuete armi concesse dal diritto, a trasformare tutto questo in realtà”