MICROPLASTICHE NEL LAGO DI COMO E STATO ECOLOGICO/CHIMICO DELLE ACQUE
I DATI DI “GOLETTA DEI LAGHI” SONO ALLARMANTI
SCRIVEREMO AL NUOVO MINISTRO DELL’AMBIENTE: NECESSARIO PIANO DI EMERGENZA AMBIENTALE NAZIONALE
Il Lago di Como è inquinato da microparticelle di plastica.
Dopo i risultati dei campionamenti effettuati l’anno passato dai ricercatori dell’Agenzia Nazionale per l’Energia e lo Sviluppo (Enea), in collaborazione con i volontari della Goletta Verde di Legambiente, questa volta l’allarme è lanciato dal convegno “Como città d’acqua”, organizzato dal circolo locale di Legambiente.
Dati evidenziati dai rilievi effettuati dalla Goletta dei Laghi: il Lario presenta una densità media di 157mila particelle di microplastiche per chilometro quadrato, con un picco di oltre 500mila particelle più a Nord, in corrispondenza del restringimento tra Dervio (Lecco) e Santa Maria Rezzonico.
Durante il convegno è stato fatto anche il punto sullo stato ecologico e chimico del Lago di Como. «La classificazione dello stato ecologico per ora non è buono, ma sufficiente – dice Fabio Buzzi, che tiene monitorate le acque dei laghi per conto di Arpa Lombardia – Bisognerà fare uno sforzo ulteriore per raggiungere per il 2027 una migliore qualità, che è peraltro richiesta dalla normativa».
Il fenomeno, a detta degli esperti, è molto grave. Come si legge nel rapporto pubblicato online sul sito di Legambiente, «le microplastiche derivano dalla disgregazione dei rifiuti dispersi nell’ambiente ma possono avere anche una diversa origine. Si tratta, ad esempio, di pellets da pre-produzione industriale, fibre tessili dalle lavatrici o microsfere utilizzate nella cosmesi. Le conseguenze della loro presenza negli ambienti acquatici sono diverse».
Se ingerite dai pesci possono provocare una sensazione di «falsa sazietà» che porta la fauna ittica a non nutrirsi. E il loro accumulo nella rete alimentare può portare all’assorbimento nell’organismo umano delle sostanze inquinanti.
In pratica, le microplastiche inquinano il pesce e, di riflesso, anche gli uomini che quel pesce dovessero mangiare.
È impensabile in ogni caso che uno dei laghi più belli al mondo non abbia una tutela ambientale più restrittiva ma, in ogni caso, è ormai divenuto necessario che l’inquinamento ambientale venga finalmente affrontato con fermezza, considerandolo prioritario nel bilanciamento con qualsiasi interesse, in quanto strettamente correlato alla salute ed al benessere di tutti.
Per questo motivo scriveremo al nuovo ministro dell’ambiente, al fine di richiedere un piano di emergenza ambientale nazionale, con il quale effettuare gli opportuni investimenti in bonifiche, dismissione di siti inquinanti, inasprimento delle sanzioni e decisa campagna di sensibilizzazione ambientale, perché solo con l’impegno consapevole di tutti è possibile il cambiamento