U n giovanissimo muratore morto e altri due gravemente feriti. È il bilancio dell’ennesimo incidente sul lavoro in edilizia, provocato dal cedimento di un muro. È successo ieri mattina sull’isola di Murano, a Venezia, durante la ristrutturazione di una fabbrica dismessa, All’improvviso, uno dei manufatti è crollato travolgendo Vitaly Vasilyyuk, 19 anni, ucraino, residente a Favaro Veneto ( Venezia). Altri due operai sono stati investiti dai detriti e sono stati trasportasti in ospedale.
Per protestare contro questa ininterrotta strage nei cantie- ri, i sindacati veneziani di categoria hanno proclamato una manifestazione per venerdì, mentre il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha ribadito «il massimo impegno affinché tutti gli appalti vengano affidati in base alle più rigorose garanzie e al rispetto assoluto delle normative. Vigileremo ancor più che in passato: questa catena di lutti deve finire». Stava pulendo la strada dalle sterpaglie, invece, il secondo operaio morto ieri sul lavoro. Con altri due colleghi, anch’essi dipendenti del gruppo Autostrade, Marco Friello, 40 anni, di Alvignano (Caserta), è stato travolto e ucciso da un camion. L’incidente, come ha comunicato la stessa società Autostrade, è avvenuto alle 14,30 sull’A1, tra Ceprano e Pontecorvo, in provincia di Frosinone. Il mezzo pesante, fuori controllo, ha investito il furgone dei tre operai fermo in una piazzola di sosta.
Alla tragica contabilità della giornata vanno aggiunti anche due operai feriti. Identica, per i due incidenti la dinamica. Entrambi i lavoratori, infatti, hanno riportato traumi e ferite dopo essere precipitati. Da una scala, il 40enne al lavoro nell’area ex-Miralanza di Genova; da un’impalcatura, l’edile impegnato all’interno di un capannone di Atina, in provincia di Frosinone. Entrambi hanno compiuto un volo di oltre cinque metri e sono stati trasportati in ospedale in condizioni molto gravi.
Intanto, sempre ieri, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha incontrato alcuni dei familiari delle vittime del rogo della ThyssenKrupp di Torino, divampato nello stabilimento la notte del 6 dicembre scorso, che provocò sette morti. «Ritengo comprensibile che i familiari delle vittime di questa tragedia pretendano che si faccia giustizia e che si accertino le responsabilità – ha dichiarato il presidente di Montecitorio al termine dell’incontro –. È indubbiamente una vicenda che non può essere derubricata come uno degli altri tragici incidenti sul lavoro. Qui le circostanze sono più complesse ed inquietanti. E non si può che essere dalla parte di chi chiede che la giustizia una volta tanto sia reale e non solo conclamata». Infine, il Comune di Torino saprà venerdì, in occasione della prossima udienza preliminare, se sarà accolta dal giudice la sua richiesta di costituzione di parte civile nel procedimento penale nei confronti della ThyssenKrupp. Richiesta avanzata anche da Regione Piemonte e Provincia di Torino, oltre che dai sindacati, dal Codacons, dagli operai sopravvissuti e dai familiari delle vittime.