Il latte in polvere cinese è, purtroppo, ancora presente sugli scaffali di negozi e supermercati di tutta Italia. La denuncia arriva oggi dal Codacons, e fa seguito a numerose segnalazioni pervenute in questi giorni dai consumatori. "Abbiamo trovato – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – confezioni di patatine prodotte in Cina, che contengono come ingrediente anche latte in polvere, risultante chiaramente dalle informazioni riportate sulla confezione. Abbiamo inoltre sospetti anche su caramelle e dolciumi vari – prosegue Rienzi – realizzati con latte in polvere di cui si ignora totalmente la provenienza’. Il problema fondamentale – sottolinea il Codacons – è che in Italia sulle confezioni dei prodotti alimentari, compreso il latte in polvere, viene specificato il luogo dove è stato inscatolato il prodotto, ma non la provenienza delle materie prime. Così i consumatori italiani sanno che un determinato latte è stato inscatolato ad esempio in Svizzera, ma non sanno da quale paese provenga lo stesso latte. Un paradosso contro cui da anni si battono Codacons e Coldiretti, chiedendo norme che obblighino i produttori ad indicare in etichetta la provenienza delle materia prime. L’associazione rivolge oggi un invito al Ministero della salute, ai Nas e al Pm di Torino, Raffaele Guariniello, ai quali chiede di avviare controlli a tappeto su tutte le marche di latte in polvere commercializzate in Italia, e su quei prodotti come caramelle, patatine, merendine e dolciumi vari, che contengono come ingrediente il latte in polvere, non solo per verificare la provenienza del latte, ma anche per escludere – come auspichiamo – la presenza di melamina e di rischi per la salute della collettività.