Dalle prime ore di questa mattina gli uomini del Corpo forestale dello stato sono impegnati in tutta Italia per sequestrare circa 30 milioni di litri di latte per bambini della Nestlé: praticamente tutto il quantitativo disponibile con scadenza settembre 2006. Le tipologie di latte sotto sequestro sono: Mio, Mio Cereali, Nidina 2, Nidina 1 (quest`ultimo con scadenza maggio 2006).
Il sequestro è stato deciso dopo i risultati delle analisi dell`Arpam della Regione Marche che hanno accertato che tutte le confezioni in scadenza a settembre 2006 sarebbero contaminate da una sostanza di cui ancora non si conosce l’eventuale tossicità, e quindi vanno ritirate dal mercato.
Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori), si complimenta con il Corpo Forestale per l’operazione a tutela della salute dei cittadini, e passa al contrattacco: è in preparazione infatti un esposto che verrà inoltrato in tempio brevi a 102 Procure della Repubblica di tutta Italia, nel quale si chiede di fare luce sulla vicenda. In particolare le 4 associazioni chiedono ai magistrati di verificare l’eventuale tossicità della sostanza che ha contaminato il latte per bambini, e accertare le cause della sua presenza nell’alimento e le responsabilità connesse.
Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori stanno inoltre ricevendo da giorni le segnalazioni di genitori preoccupati per aver acquistato confezioni di latte oggetto dell’operazione del Corpo Forestale. Indipendentemente dalla tossicità o meno della sostanza che ha contaminato il latte, Intesaconsumatori ritiene che le famiglie debbano essere risarcite anche solo per la paura provata a seguito della vicenda, in quanto è inconcepibile che un prodotto destinato all’alimentazione dei bambini risulti contaminato da sostanze di cui non si conosce l’eventuale tossicità, situazione questa che getta sconforto e malessere nei genitori che hanno alimentato i propri figli con il latte in questione.
Un tavolo permanente costituito presso il Ministero delle Attività Produttive, in cui siano presenti anche le Associazioni di difesa dei consumatori, sarebbe in grado di monitorare e tenere sotto controllo i due aspetti che più affliggono questo settore: i prezzi (in Italia tra i più alti del mondo) e sicurezza.
Questo, conclude IntesaConsumatori, senza mai trascurare l’aspetto della comunicazione, oggi latente e capace di ingenerare giusta preoccupazione tra i genitori.