Scocca l`ora x del Dal Molin. Il 1° luglio è qui, ora. A Roma si riunisce il Consiglio di Stato per esaminare il ricorso del governo contro il blocco della Ederle 2 deciso dal Tar. Se sarà ribaltone, gli Usa riceveranno le chiavi del Dal Molin. Il popolo del No ha iniziato a schierarsi davanti ai cancelli di viale Ferrarin, proprio mentre gli ultimi camion escono dalla base per portarsi via quel che rimane dell`aeronautica italiana. LA LETTERA. La giunta comunale ieri ha approvato la costituzione in giudizio. Questa volta il Comune sarà schierato a fianco dei comitati e del Codacons. “Chiederemo un rinvio – fa sapere il sindaco Achille Variati – è del tutto inusuale questa abbreviazione dei termini per l`udienza davanti al Consiglio di Stato“. Il sindaco ha reso noto anche di aver ricevuto una lettera dal ministro della Difesa Ignazio La Russa; un`altra, firmata dal premier Silvio Berlusconi, sarebbe in viaggio. La Russa risponde al sindaco, che aveva chiesto al governo un rinvio dei lavori. Il ministro rileva “l`irritualità di una consultazione referendaria assolutamente non prevista in alcuna disposizione di legge e su materia in ogni caso sottratta a qualsivoglia forma di democrazia diretta. Le decisioni circa l`utilizzo di un`area demaniale destinata a esigenze di sicurezza nazionale, inquadrate anche nel rispetto di trattati internazionali, sono naturalmente riservate allo Stato“. “Ritengono che un eventuale ricorso – prosegue il ministro – al voto popolare oltre a non poter influenzare le decisioni governative in materia di politica estera e di difesa, servirebbe soltanto a inasprire vecchie tensioni e contrapposizioni ideologiche. Non reputo di poter aderire alla sua richiesta di sospensione dell`avvio dei lavori“. “Non mi aspettavo niente dal governo – commenta Variati – nutriamo invece grande attesa verso gli americani“. Il sindaco elenca poi i tanti errori e le tante inesattezze contenute nella missiva del ministro: si parla di “progettazione appena iniziata“; contesta il preventivo per la nuova pista dell`aeroporto civile, che secondo il ministro ammonterebbe a 10,5 milioni, mentre secondo la società Aeroporti vicentini sarebbe di 35 milioni per una struttura depotenziata; si fa riferimento alla “decisione di dislocare l`insediamento nel lato ovest assunta con il pieno coinvolgimento della comunità locale“ citando l`ordine del giorno votato nel 2006, quando però l`unica ipotesi sul tavolo era quella sul lato est. E poi si contesta la competenza del Comune: “Ma il mio quesito è corretto. Non fa riferimento a materie di politica estera e di difesa nazionale“, replica Variati. LA CONSULTAZIONE. La delibera che arriverà al voto del consiglio comunale giovedì 3 luglio ha ottenuto ieri il parere favorevole in commissione Affari istituzionali e in commissione Bilancio. Il centrodestra ha dato battaglia. Massimo Pecori (Udc) ha denunciato le difficoltà nell`accedere agli atti del Dal Molin. Manuela Dal Lago (Lega nord) ha sollevato dubbi sulla legittimità del documento e ha criticato il quesito: “È una presa in giro“.