Alla fine del ’99 l’Inps aveva avviato una procedura di accertamento dei redditi dei pensionati che non poche perplessità aveva suscitato al CODACONS, tanto da condurre l’associazione dei consumatori a presentare un esposto all’Antitrust e alla Corte dei Conti. L’Istituto di previdenza Sociale, infatti, aveva inviato circa 10 milioni di lettere ai pensionati italiani invitandoli a recarsi presso i CAAF (centri di servizio gestiti dai sindacati) per acquisire le informazioni circa i loro redditi. Il CODACONS contestava tale meccanismo, per più di un motivo. Innanzitutto questa procedura realizzava l’obbligo, per il pensionato, di recarsi presso i centri CAAF, con conseguente perdita di tempo. L’intera operazione aveva poi un costo non indifferente per la collettività. Oltre alle spese postali, infatti, il costo di ogni singola pratica era di 12.500£ per un totale di 125 miliardi. Soldi che dalle casse dell’INPS sarebbero passate a quelle dei sindacati. Sarebbe stato molto più semplice, sosteneva il CODACONS, far compilare al pensionato il modulo di dichiarazione al momento della consegna della pensione, in modo tale da ridurre tempi e costi, oppure acquisire i dati mediante un controllo incrociato con la banca dati del Ministero delle Finanze. Dopo gli esposti dell’associazione l’INPS si adegua, accogliendo le richieste del CODACONS, provvedendo ad ampliare il novero dei soggetti abilitati alla trasmissione telematica dei modelli RED, che ora ricomprende di fatto tutti i soggetti attivi sul mercato della consulenza fiscale.