Il prezzo del petrolio è sceso fino ad attestarsi al di sotto di 120 dollari al barile, ma quello del gasolio non è calato di conseguenza. Per questo Fabrizio Della Mora un tassista di San Severino che in passato ha anche lavorato come autista per Vittorio Sgarbi, ha citato in giudizio davanti al giudice di pace la società petrolifera che rifornisce il distributore dove va con regolarità a fare il pieno. L`uomo, che si è rivolto all`avvocato di fiducia Giampaolo Cicconi, chiede la restituzione di 600 euro, somma che corrisponde agli importi “pagati in più“, ovvero 5 euro per i 120 pieni di gasolio fatti dal 2 gennaio all`8 agosto di quest`anno. “Dal 2 gennaio ad oggi – si legge nell`atto di citazione a giudizio – e, in subordine, dall`11 luglio 2008 ad oggi, il prezzo del gasolio non è calato, malgrado il greggio abbia perso nell`ultimo mese quasi 30 dollari, cioè il 20%. Per effetto di questo calo, anche il gasolio e la benzina sarebbero dovuti scendere del 20%, mentre in realtà sono scesi solo del 4,2%“. La società chiamata in causa, pertanto, ha “speculato“ sul lavoro del tassista, “non provvedendo ad adeguare il prezzo del gasolio alla pompa di benzina“. Il tassista chiede al giudice di pace di “ordinare al Governo verifiche e sanzioni che colpiscano la convenuta, che ha contravvenuto alle regole“. La notizia della citazione a giudizio effettuata da Fabrizio Della Mora ieri è stata diffusa dalle agenzie di stampa, e anche diversi media nazionali si sono occupati del caso. “Non pensavo che questa mia iniziativa potesse suscitare così tanto clamore – afferma il tassista settempedano -. Se ho preso una simile decisione è solamente per una questione di principio. Questo lo tengo a sottolineare, a scanso di equivoci. Il gasolio è la mia materia prima, è la materia che compro per vivere. Il suo costo, purtroppo, è eccessivo. Un problema con cui tutti, anche i non addetti ai lavori, si debbono confrontare ogni giorno. Spero che i giudici mi diano ragiono e che il mio esempio possa essere seguito anche da tanti altri cittadini. La situazione è di quelle inaccetabili e noi dobbiamo fare qualcosa“. E` dello stesso avviso l`avvocato Cicconi. “Il mio auspicio – afferma il legale – è che l`unione consumatori si muova il prima possibile e attraverso una maxi class action i cittadini inizino a promuovere azioni giudiziarie per ottenere quanto indebitamente hanno dovuto pagare“. Il Codacons ha già rivolto un messaggio agli automobilisti italiani, invitandoli ad “aderire alla maxi class action contro i grandi petrolieri, finalizzata a far ottenere la restituzione delle somme di denaro pagate in più a causa del mancato adeguamento del prezzo della benzina“. Il Codacons ha annunciato battaglia alle compagnie petrolifere per il “mancato ribasso del costo della benzina“. I carburanti, sostiene l`associazione dei consumatori, si mantengono su standard “ancora troppo elevati“ rispetto alla diminuzione della materia prima.