ROMA – L’inversione di rotta, annunciata ieri dall’Istat, per quanto riguarda l’inflazione si spiega in gran parte con il ripiegamento dei prezzi del petrolio e quindi dei carburanti. A scendere è soprattutto il gasolio, che segna un +19% su base annua, contro il +23,8% di agosto, pari quindi ad una calo reale del 3,2%. Ne hanno beneficiato i trasporti (-1,7% congiunturale). Sulla benzina il calo appare meno evidente: su base mensile i prezzi sono rientrati dell’1%, ma sull’anno l’aumento è dell’11,5%, più marcato del dato tendenziale di agosto. Ma per il Codacons, "il calo dell’inflazione a settembre è un dato fittizio, perché influenzato dalla frenata dei carburanti i cui prezzi alla pompa, in ogni caso, – ha precisato il presidente Carlo Rienzi – sono scesi meno di quanto sarebbero dovuti calare in base alle quotazioni del petrolio. L’inflazione reale è almeno il doppio di quella registrata dall’Istat e si attesta su +7,6%/7,8%. A fine 2008, considerati tutti gli aumenti registrati da inizio anno specie nel settore alimentare e in quello energetico, e i forti aumenti di benzina e gasolio, ogni famiglia dovrà mettere in conto una stangata pari di 1.700 euro". A queste osservazioni, ovvero agli aggiornamenti dei prezzi di elettricità e gas, aveva già risposto l’altro giorno, il ministro per lo Sviluppo economico, Scajola, che aveva fatto alcune precisazioni. "La decisione dell’Autorità per l’energia di aumentare le tariffe elettriche dello 0,8% e del gas del 5,8% dimostra che l’andamento dei prezzi dell’energia sta finalmente riassorbendo i picchi dei mesi scorsi. "Bisogna proseguire su questa strada – ha aggiunto – e confido che nei prossimi mesi invernali anche il gas risentirà positivamente del calo dei prezzi del petrolio". Per il ministro, continua l’azione di monitoraggio sui prezzi dei carburanti, per i quali si è ulteriormente ridotto la scorsa settimana il differenziale tra i prezzi industriali italiani e i prezzi europei: 2 centesimi per la benzina, miglior dato del 2008, e 2,8 per il gasolio".