«È un vero sopruso. È inaccettabile che le Ferrovie Nord stiano ancora guadagnando a spese dei pendolari» dice il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli.
Ma qual è il motivo che ha scatenato una simile dichiarazione`
Tutto nasce da un avviso delle stesse Nord in base al quale i viaggiatori sprovvisti della nuova tessera “Itinero†non possono fare, a partire dal primo di luglio, l’abbonamento mensile e devono quindi dotarsi di biglietto giornaliero con un ricarico di quasi il 2,5%.
Dal Codacons ritengono tutto ciò inaccettabile anche perché si sostiene che l’avviso in questione sia comparso nelle stazioni il 28 giugno, mentre il tempo per ottenere la nuova tessera magnetica – secondo il Codacons – arriva fino a due mesi d’attesa.
Alle Nord non intendono però passare per chi lucra con simili escamotage sulle spalle dei passeggeri. «Dal 2006 abbiamo in corso una campagna pubblicitaria per informare gli utenti del cambiamento» spiegano. Inoltre viene specificato che i tempi d’attesa per avere la nuova tessera non superano i dieci giorni se la domanda viene fatta in una stazione periferica, mentre per quanti si recano alla stazione di Milano Cadorna viene assicurata la consegna del nuovo documento entro un massimo di quattro giorni.
Fino al 13 dicembre 2008, infine, quanti si presenteranno in stazione dicendo, prima della partenza del treno, di non essere riusciti a timbrare il biglietto, non verranno multati.
Quella della convalida del tagliando è un’altra novità scattata dal 1° luglio sul modello di quanto già avviene sulle Fs.
Nonostante queste risposte il Codacons non si arrende e diffida le Nord dal multare tutti i consumatori, anche gli abbonati. «Se i pendolari non rispettano le regole è solo per colpa dell’incapacità aziendale a comunicare i cambiamenti in corso» tuona ancora il presidente. E non finisce qui perché si sta pensando anche ad una “class action†nei confronti dell’azienda.
Nel mirino inoltre l’operatività del call center di riferimento. «Le informazioni sono carenti. Sono tantissime le segnalazioni di viaggiatori che oltre a spendere 10 centesimi al minuto per parlare con l’operatore, non ottengono informazioni dettagliate – precisano dal Codacons».
A tal proposito tra le richieste avanzate vi è anche quella di istituire un numero verde per fornire ogni ragguaglio in materia. L’indicazione principale data dal Codacons ai viaggiatori, in questa fase di confusione, resta di non pagare eventuali multe, di rivolgersi all’associazione o di impugnare direttamente le sanzioni dinanzi al giudice di pace.