Parte la prima causa di risarcimento contro lo sciopero delle farmacie.
Il Codacons darà infatti assistenza legale ad una donna di Roma che, a causa delle proteste dei farmacisti, ha rischiato seri danni alla salute. La signora, le cui iniziali sono R.D.M., di anni 59, ha subito nelle scorse settimane due interventi chirurgici al cuore presso gli ospedali Gemelli e San Camillo, per le cui cure necessita di un farmaco da assumere con regolarità (il Lasix).
Tuttavia, proprio a causa delle illegittime agitazioni delle farmacie di oggi, ha avuto difficoltà a reperire tale medicinale, avendo trovato chiusa una farmacia del suo quartiere (Balduina) per adesione alla serrata, come confermato dal cartello affisso sulla serranda dell’esercizio.
Solo grazie all’intervento del figlio che, automunito, ha potuto spostarsi e trovare una farmacia aperta in zona, la donna ha potuto acquistare e assumere il farmaco salvavita.
La protagonista della vicenda e il figlio si sono rivolti al Codacons, che in merito all’episodio sta predisponendo una mega-richiesta di risarcimento danni contro Federfarma.
?Chiederemo all’organizzazione dei farmacisti ? fa sapere Carlo Rienzi, Presidente Codacons ? 500.000 euro di risarcimento, dinanzi al Tribunale Civile di Roma, per i rischi alla salute fatti correre alla donna attraverso uno sciopero che la stessa Commissione di garanzia ha definito illegale?.
Sempre in relazione alle agitazioni delle farmacie, il Codacons ha formalmente diffidato oggi i Prefetti delle Regioni a disporre la precettazione di quei farmacisti che chiuderanno i battenti, informando gli stessi Prefetti che, in caso di mancata adozione di provvedimenti, verranno ritenuti responsabili personalmente dei danni alla collettività o ai singoli.
Il Codacons ha invitato inoltre il Ministro della salute Turco a disporre la revoca o la sospensione della licenza ai farmacisti ribelli, come previsto dall’.art. 113 del testo Unico delle leggi sanitarie n. 1265 del 1934, mentre sul tavolo del Procuratore capo di Roma sono giunti i primi esposti per interruzione di pubblico servizio inoltrati dall’associazione contro i farmacisti che hanno scioperato il 19 e il 26 luglio.