LA programmazione televisiva di seconda serata è ricca di approfondimenti, occasione innegabile di varietà per affrontare la realtà. Nella serata di mercoledì sono andati in contemporanea Porta a porta, Matrix e Tg2 Punto di vista, tutti dedicati alle condanne per il massacro di Erba, con tanto di specialisti schierati (ma i criminologi come mai hanno tutti un aspetto così tormentato?) e il dovuto risalto alle dichiarazioni di Carlo Castagna (era ospite in studio di Raiuno, ma Mentana ha ampiamente utilizzato le sue dichiarazioni ai cronisti). Eppure mercoledì c’era un gravissimo avvenimento di cronaca internazionale (i blitz terroristici in India), per di più in svolgimento proprio durante la messa in onda di quei programmi. A parte le finestre informative di Vespa, non valeva la pena fare di più? Pur tenendo conto dell’accesa rivalità, rinfocolata ieri da una polemica sui risultati stagionali. Per Mediaset Matrix è in testa di un punto percentuale sul concorrente. D’accordo, risponde Porta a Porta «ma Mentana fa gli ascolti che alzano la media di venerdì, quando noi non ci siamo». *I dibattiti politici assomigliano sempre di più a una sorta di braccio di ferro dove, oltre alla forza delle idee, però, conta anche la capacità di non interrompere il proprio eloquio, nell’andare avanti a esporre la propria posizione sulle voci altrui come se si facesse parte di un coro polifonico. Esempio del giorno: il dibattito a Exit, con lo scontro fra Carlo Rienzi del Codacons e Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, già allenato da un recente match con Travaglio a 8 e 1/2, sempre su La7.