L’analisi del Presidente della Repubblica circa l’euro e gli effetti della nuova moneta sul carovita è sostanzialmente esatta, ma Napolitano farebbe bene ad astenersi dall’esternare in materia di euro.
Sono stati infatti gli omessi controlli sull’euro, la sparizione del doppio prezzo, il cattivo esempio dello Stato che raddoppiò le giocate da 1.000 lire ad 1 euro ? affermano ADUSBEF e CODACONS ? a determinare la più grande rapina del secolo ai danni dei consumatori, dalle cui tasche sono stati sfilati ben 70 miliardi di euro, da parte di quella minoranza che ha la possibilità di determinare prezzi e tariffe, scelte che hanno di fatto rovinato gli italiani.
La colpa del carovita, come ha giustamente sottolineato il Presidente della Repubblica, non è della moneta unica in se (le monete sono neutrali), ma dei commercianti e dall’azione indisturbata degli speculatori che hanno aumentato selvaggiamente i prezzi nella fase di passaggio dalla lira all’euro, dei monopoli e cartelli bancari, assicurativi, petroliferi ed elettrici, delle istituzioni, che non hanno saputo prevenire e punire le speculazioni che hanno portato alla famosa equazione 1.000 lire = 1 euro.
Milioni di italiani ? concludono ADUSBEF e CODACONS – non si sono ancora ripresi da quella enorme speculazione e portano ancora sulla loro pelle e sulle loro tasche la perdita del potere di acquisto, che dall’1 gennaio 2002 è possibile quantificare in un buon 50%.