Il 4 giugno 2002 si è conclusa dinanzi al Consiglio di Stato la vicenda dell’elettrodotto di Lacco Ameno d’Ischia costruito a pochi metri da una scuola e da un ospedale.
Già in primo grado il Tar Campania, con l’intervento dei legali del Codacons, (avv. Giuseppe Ursini), aveva rigettato il ricorso dell’Enel ritenendo pericoloso l’impianto in quanto costruito nelle adiacenze di abitazioni.
Successivamente la sentenza era stata impugnata dall’ENEL dinanzi al CdS insistendo per l’attivazione della cabina elettrica. Nonostante l’entrata in vigore della legge quadro numero 36 del 2001, il collegio dei giudici aveva dato ragione al Codacons e al Comune di Lacco Ameno ordinando l’istruttoria per appurare i rischi connessi all’esposizione per valori superiori a 2 uT senza tener conto della difesa dell’Enel secondo cui era possibile un risanamento ? come previsto dalla legge quadro ? entro i 10 anni.
Nelle more dell’istruttoria è intervenuta la legge regionale della Campania che non solo ha confermato la validità e necessità dei 0,2 uT, ma ha anche sospeso ogni autorizzazione già data per gli impianti non ancora funzionanti.
Il 4 giugno 2002 udienza conclusiva (Avv. Rienzi e Avv. Tabano per il Codacons), il CdS ha rigettato il ricorso dell’Enel richiamando espressamente la legge regionale campana e i valori di 0,2 uT.
Il CODACONS esprime grande soddisfazione per la vittoria ottenuta ricordando che nello stesso comune si è tenuto il II Convegno internazionale sull’elettrosmog nell’ottobre 2001 con la partecipazione di grandi scienziati.
Allo stesso convegno il Codacons aveva invitato anche ricercatori il cui punto di vista in materia di elettrosmog fosse diverso da quello dell’associazione (ad es. Grandolfo e Battaglia). Questi però hanno rifiutato il confronto. La legge regionale campana in materia di elettrosmog è pubblicata sul sito Codacons.