BARI II Cani che diventano all’improvviso violenti tanto da aggredire una ragazzina di 12 anni che cercava inutilmente di difendere il suo cagnolino a Rubiera (Reggio Emilia) o, peggio, di azzannare a morte una donna di 74 anni a Trani, nel Barese. Sono le ultime due vittime della furia di animali avvenute la scorsa notte. Protagonisti nel primo caso un dobermann scappato al guinzaglio del suo padrone, nell’altro un branco di cani in un rifugio privato per animali del nipote della vittima. E subito scatta la denuncia del Codacons, che ribadisce la necessità di una lista nera (sempre più ampia e rigorosa) delle razze potenzialmente pericolose. Nell’aggressione a Rubiera, il dobermann azzannatore era insieme a un altro cane della stessa razza, al guinzaglio del suo proprietario. Dall’altra parte della strada, la ragazzina con un piccolo meticcio e un gatto. Probabilmente alla vista del felino, uno dei due grossi cani si è liberato scagliandosi contro il bastardino. La bambina, per proteggerlo, lo ha preso in braccio. Ma a quel punto il dobermann l’ha azzannata, provocandole ferite al collo e alla gamba (giudicate non gravi) prima di colpire e sbranare il cagnolino. Una fine tragica quella di Ersilia Maldera, di Andria (Bari) assalita da un branco. I cani le hanno azzannato la testa e le braccia. E’ morta nella notte per le gravi ferite riportate. Un episodio tutto da chiarire. Secondo il nipote della vittima Riccardo Malcangi, titolare dell’omonima azienda agricola dove è ospitato un canile convenzionato con la Asl Bat, la nonna è stata aggredita da un branco di cani randagi che si è avvicinato al recinto del rifugio disturbando quelli all’interno. La donna quindi avrebbe cercato di allontanarli, ma invano. Al vaglio degli investigatori c’è anche una possibile ricostruzione dell’accaduto che parte dall’arrivo l’altro ieri mattina di un nuovo animale che sarebbe stato attaccato da alcuni cani ospitati nella struttura. La vittima sarebbe intervenuta per separare gli animali e in questa circostanza sarebbe stata aggredita.