L’IntesaConsumatori, che prenderà parte domani alla riunione convocata presso il Ministero della Salute per avviare un monitoraggio sulla attuazione degli sconti dei farmaci di fascia C, ha pronta una piattaforma di proposte da presentare al Ministro Storace affinché sia migliorata la situazione dei consumatori, finora per niente agevolati dal provvedimento emanato.
?In Italia la distribuzione dei farmaci ? spiegano i vertici dell’Intesa ? risente di alcune differenze di fondo rispetto agli altri paesi europei: la durata doppia dei brevetti che si riferiscono ai farmaci con la ratio di compensare la lentezza nel rilasciare le autorizzazioni alla commercializzazione dei nuovi prodotti e la distribuzione dei farmaci comunque considerati esclusivamente attraverso la rete delle farmacie. Queste anomalie hanno portato ad un maggior costo dei farmaci in Italia rispetto agli altri paesi europei?.
Da questa analisi partono le proposte di Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori.
?Ad oggi ? continua l’Intesa ? lo spirito del provvedimento-Storace, che avrebbe dovuto innescare un meccanismo competitivo virtuoso tra le farmacie, è stato del tutto ignorato, lasciando ad un solo 6% dei consumatori la possibilità di usufruire degli sconti sui farmaci da banco. La nostra proposta è quella di avviare un monitoraggio a tappeto su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo solo le farmacie che avranno la volontà di estendere sconti minimi del 20% su almeno il 60% dei prodotti di fascia C e almeno del 10% sul restante 40%, secondo un elenco definito a livello nazionale di concerto tra Ministero, una commissione delle associazioni dei consumatori e Federfarma?.
Solo così per IntesaConsumatori sarà possibile cominciare a stimolare una reale concorrenza.
?I consumatori ? concludono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori ? saranno facilitati da una vetrofania riportante il marchio dell’iniziativa e le stesse associazioni dei consumatori monitoreranno il reale impatto della stessa sulle tasche dei cittadini. E’ per tutta questa serie di motivi che proponiamo di chiamare questo progetto ?Farmacie per la salute a meno prezzo?, proprio perché si dia avvio ad una politica sanitaria più vicina al malato e alle fasce più deboli della popolazione. Se neanche questa iniziativa dovesse produrre risultati concreti, non rimarrà altro da fare che aprire il mercato dei farmaci alla vendita libera?.