Il Codacons chiede ai parlamentari di non votare il decreto Gelmini sulla scuola, "per evitare di mandare a casa migliaia di insegnanti e provocare danni strutturali all’istruzione", e si dice pronto a pubblicare i nomi di deputati e senatori che convertiranno il decreto in legge. "Si tratta di una riforma azzardata e pericolosa che", spiega il segretario Francesco Tanasi, "riduce il potere e le forze della scuola". Un appello a salvare il latino viene dalla senatrice Pd Mariapia Garavaglia: "È uno strumento d’apprendimento molto importante", dice il ministro ombra dell’Istruzione, "il cui studio nel resto d’Europa viene incoraggiato. L’idea di rendere il suo insegnamento facoltativo nei licei scientifici va dunque scartata. Stiamo parlando della radice del nostro linguaggio. Attraverso il latino, noi possiamo capire il significato profondo delle parole. Non è una lingua morta, ma uno strumento preziosissimo per sviluppare il ragionamento. Altro che toglierlo. Servirebbe invece che fosse insegnato in tutti i bienni dell’obbligo d’istruzione". E per il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, "il ddl Gelmini è un progetto in cui si risparmia sulla scuola e si imbarbarisce il Paese. E i tagli andrebbero a favorire la scuola privata".