Circa 8 mld delle tredicesime destinati ai regali «La crisi economica si sente e le difficoltà sono evidenti, ma non ci sarà il crollo dei consumi a Natale». Questo per tre ragioni: «Innanzitutto perché la ritualità degli italiani verso il Natale è fortemente radicata, in secondo luogo perché parte della tredicesima è dedicata agli acquisti di Natale e infine perché un prodotto su tre viene venduto dalla rete distributiva commerciale con prezzi più bassi grazie a offerte e promozioni». è l’analisi che il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha fatto presentando il «Check-up sull’economia e valutazioni su un Natale di crisi», a cura dell’Ufficio studi dell’organizzazione. Indagine secondo la quale sarà un Natale magro, all’insegna del risparmio, ma i consumi non coleranno a picco. Gli italiani spenderanno circa otto miliardi delle loro tredicesime, l’1,1% in più rispetto al 2007 (7,918 miliardi). I consumi cresceranno quindi in valore, ma subiranno in termini di volumi una flessione compresa tra l’1 e l’1,5%, se si considera che sui beni commercializzabili l’inflazione si attesterà intorno al 2,5/3%. Larga parte delle tredicesime, quindi, andrà a tamponare una situazione di bilancio già difficile (gestione automobili e riparazioni varie sui beni durevoli, servizi di trasporto e postali, affitti, luce, acqua, gas, carburanti). La tredicesima risparmiata sarà pari a 9,664 miliardi e servirà per sanare debiti pregressi e affrontare difficoltà future, mentre quella destinata ai consumi in generale sarà pari a 26,939 miliardi. Nel dettaglio delle spese, per Confcommercio, le famiglie spenderanno a prezzi correnti oltre tre miliardi per i generi alimentari (+1,8%), ma in termini di volumi prevarrà il segno meno e ci sarà maggior attenzione alle promozioni e al miglior rapporto qualità prezzo. Nell’abbigliamento si conferma una tendenza negativa anche se tengono accessori e pelletteria: in termini monetari la spesa sarà di 1,2 miliardi (+1%). Per gli acquisti di elettrodomestici i consumi aumenteranno per i beni sotto i 50 euro (macchine del caffè, rasoi, cottura), mentre la situazione peggiorerà per i grandi elettrodomestici: in generale la spesa sarà di 273 milioni (+0,2%). Male la gioielleria, non bene ma senza crolli i giocattoli che confermano il risultato dello scorso anno (254 milioni contro 253). Infine, nelle tlc, grazie alle continue riduzioni di prezzo si consolidano le vendite di schermi tv piatti e decoder per la tv digitale, così come degli oggetti di importo più modesto come Mp3, telefonini, consolle per videogiochi, ipod e navigatori. Meno rosea la prospettiva dei consumatori. Secondo il Codacons, le stime Confcommercio sono «eccessivamente ottimistiche e si scontreranno con una realtà ben più negativa». E con cali fino al 25%. Per il presidente Carlo Rienzi, «la verità è che il Natale 2008 sarà uno dei più gelidi sotto il profilo dei consumi».