Il dato sulle vendite al dettaglio a
settembre reso noto oggi dall’Istat (aumentate dello 0,5%
rispetto a un anno fa e stabili rispetto ad agosto) non mostra
"nulla di positivo" e "conferma la recessione tecnica in
atto". Lo afferma il Codacons, che chiede ai piccoli negozi, di
abbassare i prezzi del 20% se non vogliono continuare a perdere
clienti a favore della grande distribuzione.
Il Codacons osserva che, considerato che i dati sul commercio
al dettaglio incorporano sia la dinamica delle quantità che dei
prezzi e che a settembre l’inflazione era al 3,8%, "vuol dire
che il dato conferma la recessione tecnica in atto e che le
vendite registrano nel complesso un dato negativo in termini
quantitativi".
"Indipendentemente dall’incremento dei prezzi, si sta
comunque assistendo ad uno spostamento della clientela dai
negozi tradizionali agli ipermercati ed ai discount, che hanno
registrato l’incremento maggiore delle vendite", osserva il
Codacons, che vi vede una dimostrazione del fatto che gli
italiani, avendo finito i soldi, vanno a caccia delle offerte
più vantaggiose: "Anche i piccoli negozi, quindi – conclude –
se non vogliono continuare a perdere clienti a favore della
grande distribuzione, devono abbassare i prezzi del 20%".