Malasanità: una delle esperienze e situazioni maggiormente drammatiche che una donna possa trovarsi ad affrontare nella propria vita si verifica nelle situazioni in cui, a causa di colpa medica, la partoriente si trovi a far “nascere” un feto già morto.
In giurisprudenza molteplici sono stati le situazioni in cui ciò si è verificato: da un’errore negli esami medici preliminari, alle omesse o errate cure prestate alla gestante, fino ad errori nella valutazione di sintomi della paziente.
Codacons: “Come di recente stabilito dalla Corte di Cassazione Civile, Sez. III, sentenza n. 22859/2020, nel caso di feto nato morto è ipotizzabile il venir meno di una relazione affettiva potenziale, che avrebbe potuto instaurarsi, nella misura massima del rapporto genitore-figlio, mancata per effetto del decesso anteriore alla nascita.
Secondo i Supremi Giudici in tale caso i famigliari hanno diritti ad ottenere il risarcimento del danno basato su un criterio equitativo, che potrà essere effettuato facendo riferimento alle tabelle del Tribunale di Milano sul danno da perdita del rapporto parentale nel caso di morte di un figlio.”
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