Un consumatore aveva concluso un contratto di servizi con un’impresa per la ristrutturazione dell’impianto elettrico della sua abitazione. L’impresa, però, non lo aveva informato del diritto di recesso, di cui egli disponeva (in linea di principio) per 14 giorni, in quanto il contratto era stato concluso fuori dei locali commerciali dell’impresa.
Dopo aver eseguito il contratto, l’impresa ha presentato al consumatore la relativa fattura ma il consumatore recedeva dal contratto, sostenendo che, poiché l’impresa aveva omesso di informarlo del suo diritto di recesso e poiché il lavoro era stato eseguito prima della fine del periodo di recesso (periodo che è prorogato di un anno in caso di tale omissione), l’impresa non aveva alcun diritto al pagamento del prezzo. La Corte UE ha accolto la tesi avanzata dal consumatore affermando che il consumatore è esonerato da qualsiasi obbligo di pagamento per le prestazioni fornite in esecuzione di un contratto di servizi concluso fuori dei locali commerciali, qualora il professionista non lo abbia informato del suo diritto di recesso e il consumatore abbia esercitato il suo diritto di recesso dopo l’esecuzione di tale contratto.
Per il Presidente del Codacons Marco Donzelli: “Si tratta di una pronuncia che può apparire scontata ma non lo è affatto! Si tratta di un altro importantissimo tassello a favore dei consumatori.
Il diritto di recesso mira a proteggere il consumatore nel particolare contesto della conclusione di un contratto fuori dei locali commerciali. In tale contesto, infatti, il consumatore può essere maggiormente sottoposto a pressione psicologica o essere esposto al fattore sorpresa.
Pertanto, l’informazione sul diritto di recesso è di fondamentale importanza per il consumatore, al fine di consentirgli di decidere con cognizione di causa se concludere o meno il contratto. Per informazioni sul tema, segnalazioni e assistenza legale contattare il Codacons all’indirizzo monzabrianza@codaconslombardia.it o al recapito 0229419096”.
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