Il Tgv per Parigi delle 8,11 ieri non l’ha visto nessuno. Tanto meno le centinaia di passeggeri in attesa alla stazione di Porta Susa. Era stato soppresso già da mercoledì, ma nessuno aveva pensato di avvertire i passeggeri, moltissimi dei quali raggiungibili considerate le prenotazioni telematiche. Il treno Tgv 9240 era atteso da Milano, dove non era mai arrivato dopo essere stato bloccato a Modane nel pomeriggio del giorno precedente, a causa della forte nevicata. I passeggeri in partenza da Torino hanno dovuto aspettare fino alle 9.40 il successivo Tgv con identica destinazione, ma senza alcuna garanzia di poter raggiungere Parigi senza dover cambiare treno a Modane, dove era rimasto l’altro convoglio, perché Trenitalia non assicurava la sufficienza dei posti sul treno delle 9,40. Qualche passeggero ha dovuto rinunciare al viaggio perché aveva programmato incontri che, a causa del ritardo, non potevano essere rispettati. Il Codacons è intervenuto attraverso la presidente regionale Tiziana Sorriento: «L’impegno di Trenitalia dichiarato all’Autorità della concorrenza e mercato e consacrato nel provvedimento dell’ottobre scorso, con il quale è stata irrogata la sanzione di oltre 800 mila euro, ancora una volta e’ disatteso dall’azienda. E’ evidente, per il Codacons, che al di là degli impegni presi e delle dichiarazioni all’Autorità Garante per ottenere una riduzione delle sanzioni comminate, Trenitalia deve lavorare molto per una cultura dell’effettivo rispetto dell’altrui diritto ad un servizio efficiente. Organizzare soluzioni alternative di viaggio in caso di soppressione di un treno, almeno quando la ragione della soppressione non è improvvisa ma nota all’azienda dal giorno prima, non solo risponde ad una esigenza di standard qualitativi del servizio ferroviario cui mira la stessa carta dei servizi di Trenitalia ma è preciso obbligo contrattuale. Non preoccuparsi neppure di avvertire i passeggeri quanto meno con indicazioni sul sito dell’Azienda (o informando di tale soppressione, inviando ad esempio una mail ai viaggiatori che hanno acquistato su Internet il biglietto e di cui Trenitalia ha indirizzo mail, come l’Azienda stessa fa per comunicare offerte commerciali) è un comportamento omissivo che falsa le scelte economiche dei consumatori, in quanto l’omessa informazione riguarda aspetti essenziali del servizio offerto ed è pertanto fonte di responsabilità in base alle norme del Codice del Consumo».