I fannulloni del pubblico impiego portano Brunetta in tribunale. Scade domani il termine per aderire al mega-ricorso al Tar del Lazio attraverso il Codacons. Nel mirino del Cofo, Comitato fannulloni operosi, costituito per l’occasione, ci sono le norme anti assenteismo del ministro della Pubblica Amministrazione, considerate "illegittime costituzionalmente" dal Cofo. Sono 2.500 le adesioni al ricorso "che sarà presentato", ha assicurato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, "entro il mese e che si configurerà come una specie di class action". Proprio lo strumento che il ministro dal 2009 vuole mettere a disposizione dei cittadini vittime del malfunzionamento della pubblica amministrazione. In particolare, al Tar, spiega il Codacons, "si contesterà l’esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio; la corresponsione della sola paga base senza indennità o emolumenti nei primi 10 giorni di assenza per malattia; l’estensione delle fasce orarie di reperibilità del lavoratore malato durante le quali possono effettuarsi le visite di controllo. Il ricorso se vinto varrà soltanto per chi lo ha fatto salvo che, in caso di annullamento di un atto generale l’amministrazione ne estenda gli effetti a tutti. Il Codacons, infatti, critica il fatto che sia stata trasformata "una causa di forza maggiore di impedimento al lavoro, qual è la malattia (vera ovviamente) in una colpa del lavoratore, che se si ammala viene punito con una sottrazione del suo stipendio. Altrettanto grave è che questa punizione venga inflitta anche al lavoratore che si ammala per colpa dell’amministrazione presso cui presta servizio". Brunetta aveva commentato così l’iniziativa, quando il Codacons in luglio l’aveva presentata: "Sapevo che le associazioni dei consumatori difendevano i cittadini dalle negatività delle imprese e della pubblica amministrazione. Vorrei capire da che parte stanno: dalla parte dei fannulloni o dei cittadini?".