ARGENTA "IL CARSPAC 1 non è in guerra con nessuno e non fa confusione" : parola di Valerio Cellini, portavoce di quella parte del comitato soci sovventori dell’ex Coopcostruttori che non hanno aderito al Codacons. Cellini replica così al recente intervento dell’associazione consumatori in tema di strategie tese al rimborso dei risparmi. "Confusione ed incertezze sono diffuse. E sono il frutto di forzature, di ambiguità e perciò di scarsa informazione, prodotti da altri. Sicuramente sono il frutto della difficoltà a decidere vista la delicata posta in gioco. E nascono da sofferte valutazioni, anche individuali, ma anche se per qualcuno deludenti, vanno rispettate. La nostra scelta è autonoma, semplice e trasparente. Si è evitata nei cinque anni trascorsi e si evita ora la via legale perché non convinti della sua bontà e perché sempre sconsigliata dagli esperti consultati. E poi per i tempi lunghi di eventuali processi, e lo scetticismo della stragrande maggioranza dei truffati vista l’elevata anzianità. Si è scelto insomma il certo del confronto/scontro sul piano politico, sociale e morale invece dell’incerto rappresentato dal risultato finale. Se avessimo scelto la strada legale sin dall’inizio non avremmo incassato nulla e avremmo una situazione più drammatica. Ad oggi la solidarietà cooperativa ha erogato il 32,375%: cifra ancora lontana dalla soluzione dignitosa promessa. Ma chi ha interrotto i termini della prescrizione, che non è l’esercizio di un diritto, e chi si costituirà parte civile contro Legacoop, rimarrà fermo al 32,375%. Mentre agli altri entro la primavera 2009 raggiungeranno il 46,25% di rimborso. E con l’obiettivo di un ‘terzo tempo’". Insomma per Cellini, che annuncia rapporti con uno studio legale di Bologna, "c’è chi ritiene più conveniente la solidarietà cooperativa e chi invece ha imboccato la via legale, perché pensa sia più vantaggiosa; auspichiamo il rispetto per entrambi le posizioni". Poi un consiglio sulla costituzione di parte civile : "si potrebbe fare ? conclude Valerio Cellini ? ei confronti della ‘Banda dei quattro’ per ragioni di giustizia e dei tre rappresentanti delle Società di certificazione dei bilanci: se condannati, potrebbero essere in grado di risarcire i danneggiati".