Ormai la corsa pare inarrestabile. I prezzi aumentano a ritmo impressionante. Salgono gli alimentari e i carburanti sono a livelli record. Ieri il Comune ha diffuso l`indice dei prezzi al consumo registrato a giugno nel capoluogo: c`è il raffronto col mese precedente, ma è soprattutto il confronto col giugno 2007 ad allarmare. Due esempi: pasta +32%, combustibili +33,5%. Nell`ultimo mese a Bolzano l`indice generale dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,5% rispetto allo scorso mese di maggio e del 4,5% rispetto al giugno del 2007; 0,7% in più rispetto al dato nazionale (3,8%). Il maggior aumento congiunturale (cioé rispetto a maggio), a giugno si registra nel capitolo di spesa riguardante i trasporti (+1,7%), seguito da casa, acqua, energia e combustibili (+1,5%), alimentari (+0,5%). Da notare che nessuno dei capitoli presi in esame è in discesa o almeno invariato: sono tutti con il segno più. Pur essendo in crescita i prezzi, se ci si limita al raffronto tra maggio e giugno di quest`anno si ha l`illusione che si tratti di “semplici“ ritocchi. Ma se si fa il confronto con i prezzi registrati un anno fa e quelli rilevati a giugno c`è da restare esterefatti: la variazione spiega in maniera oggettiva, perché quando si va a fare la spesa si comprano tre cose e si spende un patrimonio. Il maggior incremento tendenziale (cioè rispetto allo stesso mese dell`anno precedente) si registra nel capitolo abitazione, acqua, energia e combustibili (+11,6). Entrando poi nello specifico si capisce perché assieme ai prezzi cresce in maniera esponenziale il numero delle famiglie del ceto medio che fatica ad arrivare a fine mese: in un anno i combustibili sono aumentati del 33,5 per cento, +18,1% il gas, +10,1% le spese condominiali, +9,1% l`energia elettrica. Su sempre più su anche alimentari e bevande alcoliche: la variazione media è stata dell`8 per cento in dodici mesi. L`incremento record lo ha fatto registrare la pasta (+32,2%), seguita a ruota da cereali e farine (+31,9%), olio di semi (+31,6%), i prodotti della pesca (+20%), burro (+15,1%), latte (+14,7), derivati del latte (+11,1%), frutta fresca (+11%). Il livello degli aumenti spiega il calo delle vendite. La voce trasporti è aumentata tra il giugno 2007 e il giugno 2008 del 7,3%; in questo settore, inutile dirlo, pesa soprattutto il 17,6% in più dei carburanti, trasporti aerei (+13,5%), trasporti marittimi (+9,2%), ricambi e accessori (+6,5 per cento), pneumatici (+5,3%). I servizi ricettivi e la ristorazione sono saliti di un +3,7%: gli alberghi (+5,3%), servizi di alloggio extra-alberghieri (+4,7%), ristoranti e pizzerie (+4,1%), bar (+2,5%). Crescono i servizi medici ausiliari (+12,4 per cento), i servizi medici (+5,2%); i prodotti di oreficeria e orologeria (+16 per cento) e i servizi funebri (+4,7 per cento). Abbigliamento e calzature sono aumentati del 2,7%: in particolare si è registrato un +4% per le calzature, +2,9% sugli abiti; +2,5% sulla biancheria. Poche, pochissime le voci in controtendenza. Tra queste le apparecchiature e i materiali per la telefonia (-11,4%), i medicinali (-5,3%), la riparazioni di mobili (-3,3%); sale (-1,7%), zucchero e dolcificanti (-1 per cento). Il presidente del Codacons Carlo Rienzi prevede scenari a tinte ancora più fosche per i prossimi mesi: “Gli aumenti record dei prezzi registrati nel settore alimentare avranno ripercussioni fortissime sui consumi delle famiglie, che rischiano a fine anno di produrre una drastica riduzione fino al 5 per cento. I rincari rilevati negli ultimi 6 mesi e che proseguono senza sosta, di questo passo determineranno a fine 2008 una maxi-stangata pari a circa 1.500 euro a famiglia“. La situazione è preoccupante anche perché – come dice Toni Serafini, segretario generale della Uil – un`inflazione al 4,5 per cento è dovuta soprattutto ai costi di petrolio e materie prime. Ciò rischia di ridurre l`efficacia di qualsiasi intervento contro il carovita messo in cantiere da Stato e Provincia.