ROMA (Reuters) – Uno "sciopero della pagnotta", il boicottaggio dei prodotti rincarati e la richiesta di una moratoria di prezzi e tariffe: sono queste alcune delle azioni di contrasto che le associazioni dei consumatori stanno organizzando per combattere il caro vita che negli ultimi tempi colpisce duramente le famiglie, soprattutto i pensionati e i lavoratori dipendenti. Adiconsum — insieme ad altre associazioni per i diritti dei consumatori tra cui Codacons, Movimento difesa del cittadino e altre — ha lanciato oggi l’invito ad aderire allo "sciopero della pagnotta" il prossimo 18 settembre, scendendo in piazza in varie città d’Italia, e a boicottare i prodotti che hanno registrato i maggiori aumenti negli ultimi dodici mesi, tra cui pane e pasta (+20%) e prodotti ortofrutticoli (+15%). "Sul carovita siamo ormai ad un coro di denunce da parte delle associazioni dei consumatori, dei media, degli stessi istituti di ricerca. Ciò che è necessario e che manca sono provvedimenti di contrasto", ha detto Paolo Landi di Adiconsum in una nota. Oltre alla manifestazione organizzata per il prossimo giovedì, che vedrà un presidio delle associazioni in piazza Montecitorio a Roma e in numerose piazze italiane "per ricordare al governo, al parlamento e alle istituzioni regionali la priorità di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie", Adiconsum ha chiesto un incontro al presidente del Consiglio per discutere diverse proposte, tra cui un provvedimento straordinario di moratoria di prezzi e tariffe fino al 30 giugno 2009. MISTER PREZZI PIU’ INCISIVO Ma non sono soli i prodotti alimentari ad aver ridotto drasticamente il potere d’acquisto degli italiani, ha sottolineato Adiconsum. Anche le tariffe su elettricità e riscaldamento (+15%), sui mutui e i prestiti (+20%), sulla telefonia mobile (+15-30%) e i servizi pubblici (8-15%) hanno contribuito all’impoverimento delle famiglie. "Per questo nelle proposte che abbiamo indicato al governo — continua l’associazione — vi è anche la richiesta del recupero fiscale. Adiconsum insiste nel sostenere che concreti provvedimenti di contrasto all’inflazione possono essere assunti dal governo nei settori della scuola, dei generi alimentari, dell’ortofrutta, dei carburanti". Inoltre, secondo Adiconsum, il ruolo di Mr. Prezzi dovrebbe essere reso più incisivo, "soprattutto in quei settori ove si sono ridotti i costi delle materie prime", come petrolio e cereali. Tra le altre proposte che l’associazione intende mettere sul tavolo con il Governo e il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, anche sanzioni per scuole e insegnanti che non rispettano i tetti di spesa per i libri di testo, sgravi dell’Iva o altri incentivi sui generi alimentari sfusi (vino, detersivi, latte), finanziamenti per realizzare punti vendita diretti dal produttore al consumatore e il recupero fiscale (detrazioni o bonus) per almeno 300 euro a famiglia, a fronte delle maggiori tasse che le famiglie stanno pagando per effetto dell’inflazione.