Un’altra bordata ai bilanci colabrodo delle famiglie. Luce e gas costeranno di più. Nel prossimo trimestre ottobre-dicembre le bollette del metano potrebbero infatti aumentare del 6% mentre per l’elettricità il ritocco dovrebbe attestarsi al 3,7%. È l’ultima zampata del caro-petrolio. Se la stima degli esperti del Nomisma sarà confermata dall’Autorità per l’Energia entro fine mese, nelle tasche degli italiani ci sarà un nuovo aggravio di oltre 81 euro su base annua. Sì perché le fatture elettriche salirebbero di oltre 18 euro l’anno. Quelle del gas subirebbero un aumento superiore ai 63 euro. Un aumento che per una famiglia tipo, con 225 chilowattora consumati in un mese ed una potenza impegnata di 3 chilowatt, si tradurrebbe in una maggiore spesa annua di 18 euro su base annua con il costo del chilowattora in aumento di 0,66 centesimi a quota 18,6 centesimi. Sul fronte del gas, invece, il temutissimo ritocco è ancora più consistente. E viaggia sul 6%. Vale a dire un aumento del costo del metro cubo che, per la stessa famiglia tipo (con consumi pari a 1.400 metri cubi di metano l’anno) comporterebbe un aggravio, sempre su base annua, di circa oltre 63 euro. Un metro cubo di metano costerà cioè 4,5 centesimi in più a 80,2 cent. La spesa complessiva degli italiani per le bollette della luce e del gas potrebbe lievitare così di 81,60 euro su base annua rispetto ai livelli attuali. Sul banco degli imputati c’è naturalmente il petrolio. Con i suoi folli raid. Risultato: una stangata, sintetizza il Codacons, che chiede al governo "di eliminare gli extra-costi dalle bollette elettriche, primi fra tutti il "Cip6", ossia gli incentivi dovuti dal sistema elettrico alle imprese produttrici che utilizzano fonti rinnovabili e assimilate. E di colpo basso parla anche Federconsumatori che calcola in 250 euro annui il totale dei rincari messi a segno nel corso del 2008 per luce e gas. La soluzione? Agire tagliando l’Iva e passando dalle parole ai fatti sulle tariffe sociali per le famiglie a basso reddito. A mitigare il quadro, la notizia che il cda dell’Eni ha dato il via libera al contributo da 200 milioni di euro come fondo di solidarietà per i nuclei familiari meno abbienti. Una somma che sarà versata sulla base di una convenzione tra il ministero dell’Economia, Eni ed Eni Foundation e destinata proprio alla riduzione del costo delle bollette del gas. In generale, però, il prossimo trimestre porterà ancora brutte notizie – spiega Davide Tabarelli esperto di Nomisma Energia – per le fiammate del greggio dei mesi scorsi che hanno visto il barile sfondare record su record, fino a sfiorare i 150 dollari. Anche perché i prezzi del metano sono agganciati a quelli del petrolio e il gas, a sua volta, è in Italia la prima fonte di produzione di energia elettrica". Non solo. Per quanto riguarda la bolletta del gas, pesa anche la "nostra debolezza energetica – sottolinea l’Unione nazionale consumatori – visto che il fabbisogno di gas – dipende per il 30-35% dal metano russo che arriva dalla Siberia occidentale passando per l’Ucraina, i cui rapporti con il governo di Mosca sono molto tesi. Uno stato di cose su cui pende anche la crisi in atto in Georgia".