Il Ministero delle Infrastrutture ha autorizzato un aumento del 4,15% sul costo dei biglietti dei treni italiani.
Gli utenti del servizio ferroviario saranno così costretti a sopportare un maggior esborso monetario al momento dell’acquisto di un biglietto.
IL CODACONS contesta tali aumenti che non appaiono giustificati da alcuna crescita della qualità del servizio. Quotidianamente, infatti, l’associazione riceve le proteste dei cittadini inerenti ai disservizi del trasporto ferroviario. Si va dai classici ritardi alla sporcizia delle vetture, per non parlare poi delle condizioni fatiscenti delle carrozze che, come dimostrano i fatti di questa estate, spesso causano guasti che bloccano le vetture e che vanno alla fine a ripercuotersi sui consumatori.
Il CODACONS, che in passato aveva presentato ricorso al TAR contro il provvedimento che disponeva gli aumenti del costo dei biglietti, chiederà stavolta all’Autorità giudiziaria l’immediata fissazione dell’udienza con la richiesta di sospendere l’efficacia del provvedimento che autorizza gli aumenti in attesa della decisione nel merito.
L’associazione chiede inoltre una rigida applicazione del principio del price cap, principio che lega la concessione di aumenti a miglioramenti qualitativi dei servizi offerti. Miglioramento che secondo i consumatori non si è verificato.
Ancora presto, quindi, per affermare che i biglietti dei treni aumenteranno dall’1 gennaio 2002. L’ultima parola spetta infatti all’Autorità a cui il CODACONS si è rivolto.