Il petrolio scende sotto i 61 dollari, spinto al ribasso dalle previsioni sui dati sulle scorte Usa, previsti ancora in rialzo.
Ribasso che però produce solo piccoli effetti sui prezzi dei carburanti alla pompa, che restano ancora troppo elevati.
La denuncia arriva oggi da Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori).
Nell’ultima settimana ? afferma l’Intesa ? i prezzi della benzina e del gasolio sono rimasti elevati ( a seconda della marche: benzina 1,269/1,275; gasolio 1,172/1,173). Questo significa che i positivi ribassi delle quotazioni del petrolio non sono stati trasferiti in maniera adeguata e corretta presso i distributori di carburanti, dando vita a quella solita doppia velocità nelle variazioni dei prezzi della benzina che concretizza una speculazione altamente dannosa per le tasche dei consumatori italiani.
Ricordiamo infatti che ogni centesimo di euro in più sul prezzo della benzina determina complessivamente un maggior esborso pari a 19 milioni di euro al mese, risorse economiche sottratte agli automobilisti.
Ci auguriamo ? concludono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori ? che il nuovo Governo studi misure dirette ad alleggerire la spesa degli automobilisti per il pieno, prime fra tutte il taglio delle accise e l’apertura della vendita di carburanti alla grande distribuzione, progetto inopportunamente bloccato dalla lobby dei benzinai.