E alla fine i petrolieri hanno perso la loro battaglia: il TAR del Lazio (presidente Mario Egidio Schinaia, estensore Marzio Branca, terzo giudice Alberto Novarese), ha respinto tutti i ricorsi dell’Unione Petrolifera e dei petrolieri contro la multa miliardaria loro inferta dall’Autorità Antitrust con deliberazione 8/6/2000. Nonostante i 24 avvocati e professori alla difesa delle compagnie petrolifere hanno vinto l’Antitrust e il Codacons, rappresentati in giudizio dagli avv.ti dello Stato Ivo Braguglia e Francesco Sclafani, e dall’avv. Carlo Rienzi. Il TAR ha respinto i ricorsi ritenendo realizzata l’infrazione dell’art. 2 della l. 287/90 e realizzato il cartello da parte delle Compagnie Petrolifere che ha portato ad aumenti ingiustificati di prezzo nel nostro Paese per oltre 7 mila miliardi . Respinto anche l’intervento spiegato in appoggio ai petrolieri dalla FIGISC – Confcommercio (Gestori degli impianti) e dalla FEGICA CISL. Unica compagnia assolta dal cartello la API perché non aveva mai dato attuazione agli accordi con i gestori che hanno costituito il fondamento del cartello vietato. “Ora il Governo – ha dichiarato l’avv. Carlo Rienzi – dovrà far risarcire gli automobilisti italiani degli oltre 7 mila miliardi che sono stati loro sottratti ingiustamente in questi anni imponendo alle Compagnie la concessione di un bonus obbligatorio per ogni pieno di benzina che sarà effettuato. La sentenza è particolarmente rilevante in quanto stabilisce il principio che nel nostro paese nemmeno strutture potentissime come quelle dei petrolieri possono farla franca. La multa ovviamente è solamente simbolica ma suona pesante condanna a una prassi illegittima”.