Per le quattro associazioni è giunto il momento che il governo non valuti più, non pensi più, non approfondisca più, bensì operi concretamente per calmierare i prezzi dei carburanti dopo anni di vane promesse.
Infatti siamo estremamente preoccupati perché non solo questi aumenti dei prezzi comporteranno un aggravio annuo per i singoli cittadini di circa 270 euro/anno solo per l’utilizzo del proprio automezzo, ma anche per le ricadute che questi aumenti avranno su una serie di servizi e di prodotti che utilizzano le famiglie a partire dal riscaldamento che costerà oltre 140 euro all’anno in più ed elettricità e gas per 70 euro all’anno.
Quello che deve fare riflettere, molto di più di quanto fatto sino ad ora sono le ricadute che il prezzo del petrolio avrà sulle imprese, già alle prese con una concorrenza agguerrita a livello internazionale e con una caduta verticale della domanda di mercato. Infatti su questa tematica, tre sono i condizionamenti che il petrolio avrà: un aumento dei costi di trasporto, un aumento dei costi dell’energia per produrre ed infine per molti settori un aumento molto forte della materia prima per la produzione di beni e manufatti (plastiche, vernici, detersivi). Le nostre imprese staranno quindi strette tra aumenti da realizzare sui prezzi dei prodotti la cui domanda e’ già depressa sul mercato ad altre operazioni che incideranno comunque negativamente sulla loro produttività, in una fase caratterizzata da una forte ed agguerrita competitività internazionale.
Il governo quindi la smetta di pensare ed operi concretamente nel più breve tempo possibile con manovre congiunturali e strutturali. E’ certamente difficile decidere, poiché non fare nulla significa, oltre ai quattro miliardi di euro già incassati, incassare 1,440 miliardi di euro di maggiori tasse all’anno solo per la benzina. Risorse assai utili quando in cassa non vi e’ un centesimo a causa della politica economica dissennata portata avanti sin d’ora. Noi continuiamo a sostenere che e’ necessario che si riducano le imposte di almeno sette-otto centesimi al litro sui carburanti e che si avvii rapidamente una seria politica economica soprattutto nel settore energetico basata su modernizzazioni, risparmi ed energie alternative pena altrimenti un vero e proprio collasso per il nostro paese.