Il Codacons torna alla carica e contesta la decisione del Consiglio di Stato che il 29 luglio scorso – accogliendo il ricorso del Governo – ha revocato il blocco ai lavori al Dal Molin che era stato in precedenza ordinato dal Tar del Veneto. L`associazione di difesa dei consumatori ha depositato ieri il ricorso con cui si chiede la revocazione della decisione del Consiglio di Stato: in sostanza sarebbero emersi elementi nuovi sconosciuti al tempo della sentenza, che dovrebbero far riconsiderare la questione ai giudici. L`Avvocatura di Stato, secondo quanto afferma l`associazione dei consumatori, avrebbe dichiarato al giudice fatti non veri: “L`appello è stato accolto solo perché l`avvocatura dello Stato, in perfetta buona fede, aveva dichiarato al giudice che la consegna dell`area serviva solo per redigere il nuovo progetto e non per distruggere gli edifici e gli alberi. L`amministrazione quindi ha dato elementi non veri – si legge nel ricorso – non sappiamo se con dolo della parte, ma certo in coerenza con il comportamento processuale tenuto davanti al Tar davvero vergognoso “. Secondo quanto si legge nel ricorso, si tratta di “fatti sopravvenuti gravissimi che erano sconosciuti al momento della decisione che rendono ammissibile la nuova domanda di modifica della ordinanza e di sospensione degli atti impugnati in primo grado “. Altro punto contestato, i problemi ambientali, che per l`associazione andrebbero presi in considerazione con maggiore attenzione: “Il Consiglio di Stato afferma che i profili ambientali apparirebbero privi di riscontri concreti – prosegue il ricorso – travisando completamente i fatti ed i documenti in atti e facendo intendere quindi di non aver valutato e preso in esame alcuna delle considerazioni svolte e dei documenti sempre depositati in atti sulla base dei quali si è chiesto l`annullamento degli atti impugnati“. Fra questi documenti, presentati a suo tempo dall`associazione, figura anche la Valutazione di Incidenza Ambientale, redatta dagli americani, uno studio in cui si elencavano alcuni impatti ambientali sull`ambiente circostante l`installazione militare: “Da tale studio di incidenza ambientale, contrassegnato peraltro da una stridente contraddizione tra premesse e conclusioni, emergevano gravi pericoli per l`integrità dello straordinario habitat della zona interessata dall`intervento de quo, sui quali, si ripete, il Consiglio di Stato incredibilmente si è pronunciato per la loro inesistenza “. Ma l`errore principale commesso dal Consiglio di Stato – dice il Codacons – è l`aver concesso l`area agli Usa senza che prima venisse redatto e approvato il progetto definitivo sul lato Ovest, “così come esplicitamente disposto anche dal provvedimento del 4.1.08 di autorizzazione che lo stesso Consiglio di Stato ha totalmente ignorato ragion per la quale si chiede ora la modifica della ordinanza“. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, spiega così la richiesta di revocazione: “Per questi motivi abbiamo chiesto sia rivista la decisione del Consiglio di Stato, che appare sbagliato sulla base di criteri oggettivi“. Il Consiglio di Stato dovrà dire la sua parola definitiva sulla base Usa al Dal Molin nell`udienza fissata per il prossimo 26 agosto. Giulio Todescan Telenovela Non si ferma il duello giudiziario sul Dal Molin. Il Codacons ha infatti impugnato la sentenza con cui il Consiglio di Stato dava, di fatto, il via libera al cantiere.