Clamoroso quanto emerso dai documenti depositati oggi al Consiglio di Stato relativamente alla vicenda dell’ampliamento della base Usa di Vicenza. Si tratta di un piano finalizzato ad abbattere le opposizioni locali e pacifiste e “ingannare” la popolazione vicentina. Infatti, in una nota indirizzata al Ministro della Difesa Arturo Parisi, il Commissario Straordinario del Governo, Paolo Costa, scrive testualmente:
“Caro Ministro,
è giunto il momento di prendere decisioni definitive circa il progetto di ampliamento dell’insediamento militare americano all’aeroporto Dal Molin di Vicenza. Sono decisioni che si possono prendere oggi… per imprimere una inerzia positiva alla realizzazione del progetto ed eliminare alla radice le componenti locali del dissenso. Sulle componenti non locali (pacifismo apodittico e antiamericanismo) occorrerà comunque intervenire con una accorta campagna di comunicazione che naturalmente non può riguardare il solo Commissario. […]
Occorre poter arrivare molto presto a dire – fondatamente – che il nuovo insediamento militare americano altro non è che un riuso, con qualche espansione, della sola area ad ovest della pista di aviazione già utilizzata dall’aeronautica militare italiana e che, quindi, l’area ad est della pista, il grande prato verde che sarebbe stato distrutto dall’intervento previsto nella proposta che ha scatenato l’opposizione locale, rimane intatto”
Costa e l’allora Governo hanno “svenduto” l’ambiente e la sicurezza dei cittadini in cambio di un “pacchetto” che avrebbe dovuto soddisfare i vicentini. Si legge infatti nella nota:
“Se si può aggiungere, come si deve aggiungere, che Vicenza verrà ricompensata per questo suo “sacrificio” con il completamento della tangenziale a nord della città e con eventuali altri interventi in tema di università e di sanità, il pacchetto completo dovrebbe spianare la strada al progetto”.
Ma ancor più grave – afferma il Codacons – il tentativo andato in porto di evitare la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sul progetto e dribblare l’opposizione del Ministro per l’ambiente Pecoraro Scanio.
“è assolutamente prevedibile (ed è già praticamente stata annunciata) l’intenzione del Ministro dell’Ambiente di voler sottoporre il progetto a VIA. Dal che non possono che derivare intuibili ostacoli…capaci di essere superati con l’estremo rimedio della delibera del Consiglio dei Ministri, ma con le conseguenti lacerazioni che in un momento come questo penso sia preferibile evitare. Secondo i pareri da me raccolti… si può fondatamente sostenere che il progetto di insediamento americano al dal Molin non sia soggetto a VIA, in quanto procedimento amministrativo relativo ad “opere destinate alla difesa nazionale”. […] Mi pare evidente, comunque, che la non sottoposizione al VIA sarebbe molto più sostenibile se riferita al progetto di sostanziale riuso degli insediamenti militari italiani esistenti (soluzione ovest) che non alla utilizzazione del grande prato (soluzione est)”.
Tutto questo mentre il Presidente Romano Prodi scriveva quanto segue al “Carissimo George”, prima ancora che si esprimesse la popolazione, la Regione e il Comune:
“Carissimo George,
desidero confermarti la decisione del mio Governo di dare il proprio assenso all’allargamento della base USA di Vicenza, attraverso l’utilizzazione dell’aeroporto Dal Molin della stessa città”.
Intanto – conclude il Codacons – l’udienza dinanzi alla IV sezione del Consiglio di Stato è ancora in corso, ma si profila un rinvio poiché il Comune di Vicenza ha potuto avere visione dell’appello solamente ieri mattina, proprio per l’ingente mole di documentazione.
A breve i documenti in questione saranno pubblicati sul sito www.codacons.it