Lo studio di Bankitalia, pur se serio ed interessante, è in realtà eccessivamente ottimistico nell`affermare che non c`è stata perdita nel potere d`acquisto delle famiglie tra il 2000 ed il 2006. La ragione è che lo studio, pur rielaborandoli, parte dai dati ufficiali di contabilità nazionale per calcolare l`inflazione, calcoli che, come ha dimostrato il Codacons, sono “sballati”, in particolare tra il 2002 ed il 2004, a causa dei pesi lunari e dello sfasamento tra l`aggiornamento dei pesi, ossia il calcolo dei consumi reali delle famiglie, ed il calcolo dell`inflazione.
In ogni caso lo studio conferma la forbice tra i lavoratori autonomi, che hanno potuto adeguare i loro listini all`inflazione reale ed il cui reddito, quindi, è aumentato del 13,1%, ed i lavoratori dipendenti, i cui redditi sono rimasti al palo aumentando solo dello 0,3 %. Una forbice significativa del 12,8%.
I commercianti, insomma, come ha sempre sostenuto il Codacons, hanno potuto modificare i prezzi praticati, guadagnandoci dall`arrivo dell`euro, a differenza dei consumatori a reddito fisso che hanno dovuto subire i prezzi perdendo potere d`acquisto, e che ora sono ridotti sul lastrico.
Una conferma di questo viene indirettamente sempre dallo studio di Bankitalia laddove si denuncia l`aumento del numero delle famiglie che si sono indebitate, pari, nel 2006, al 26,1% dei nuclei familiari.