La Procura della Repubblica presso la Pretura di Lucca, dopo la denuncia del CODACONS, ha aperto un’inchiesta penale, sui casi di letargia nella zona di Lucca. Il potente elettrodotto presente nelle vicinanze della località lucchese interessata dagli strani casi di letargia (ossia sonno invincibile che dura decine di ore) è stato messo oggi sotto accusa dal CODACONS. In un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Lucca il vicepresidente dell’Associazione ambientalista, Giovanni Pignoloni , ha chiesto il sequestro e la immediata disattivazione della linea elettrica ad alta tensione presente in sito e lo svolgimento di una consulenza tecnica da parte dell’ISPESL (l’organo del Ministero della Sanità che il Consiglio di Stato ha ritenuto il più competente in materia di prevenzione di danni da onde elettromagnetiche) ipotizzando i reati di attentato alla salute pubblica mediante immissione di sostanze tossiche, lesioni gravi e procurato stato di incapacità fisica. Le ipotesi, gravissime, di reato sono basate su clamorosi documenti scientifici americani dai quali si evince che potenti campi elettrici possono produrre la letargia per almeno due ipotesi eziologiche, quella legata alla possibile influenza dell’onda alfa emessa di notte dal cervello umano, ovvero quella di una iperproduzione radioindotta di melatonina. Ecco come gli avvocati dell’Ufficio Legale Nazionale del CODACONS , Carlo RIENZI e Italo MANNUCCI, hanno spiegato nella denuncia le due diverse – ma ambedue possibili ipotesi: 1 Onda Alfa. Il cervello umano, durante il sonno, emette un’onda elettromagnetica in bassissima frequenza. E’ stato evidenziato come le onde elettromagnetiche modulate in ampiezza, penetrate all’interno del corpo umano, per un effetto non lineare dovuto al comportamento cellulare, si scindano in onda portante ed onda modulante. L’inquinamento elettromagnetico potrebbe essersi manifestato, nell’ambiente dove si è verificata la sindrome letargica, con la presenza di un onda di frequenza relativamente elevata, modulata in ampiezza, alla frequenza dell’onda alfa, inducendo nei soggetti esposti un’amplificazione per risonanza per l’onda medesima, che potrebbe aver portato al manifestarsi della sindrome letargica. Occorre accertare se i soggetti interessati sono stati esposti, in ambiente di vita o di lavoro ad emissioni elettromagnetiche modulate in ampiezza in banda ULF. 2 Iperproduzione radioindotta di melatonina. La letteratura scientifica ha accertato l’effetto inibitore delle radiazioni non ionizzanti sulla produzione umana di melatonina. Com’è noto tale ormone secreto maggiormente nelle ore notturne è legato alla regolazione del sonno. E’ possibile che in taluni soggetti una particolare combinazione di campi elettromagnetici produca un’iperproduzione, anziché un ipoproduzione di melatonina, causando la sindrome letargica. Una prima conferma di questa ipotesi sarebbe l’accertamento di concentrazioni anomale di melatonina nel sangue periferico. A seguito dell’evidente pericolo sanitario – ambientale, gli abitanti delle zone limitrofe si sono fatti carico della nascita di comitati spontanei ed associazionistici, che hanno interpellato la Commissione permanente per l’elettrosmog del CODACONS attivandosi nelle sedi più diverse per sensibilizzare opinione pubblica e governo alla immediata risoluzione del grave pericolo alla salute. Sul caso intanto hanno presentato un’interrogazione parlamentare gli onorevoli Renzo Tosolini e Tommaso Foti.