Mentre l’8 ottobre arriverà la sentenza di merito sul precedente ricorso presentato dal Codacons, accolto in sede di sospensiva lo scorso 20 giugno, stavolta ad andare alle carte bollate contro il raddoppio della base Nato è Legambiente insieme al Coordinamento dei comitati civici, al comitato Più Democrazia e ad alcuni privati. Il ricorso degli ambientalisti, curato dai legali Stefania Cesaroli, Gianni Cristofari, Giovanni Trivellato e Giovanni Sala, punta soprattutto alla tutela del territorio. "Il progetto presentato non è provvisto di via (valutazione di impatto ambientale) nazionale né di screening per la via regionale – secondo Valentina Dovigo, coordinatrice di Legambiente Vicenza – non è compatibile con il piano regolatore e presenta una valutazione di incidenza ambientale poco chiara".Il ricorso sostiene che l’opera doveva essere sottoposta a via in quanto "non è mai stato emanato, a quanto ci risulti, il decreto interministeriale necessario per dichiararla opera di difesa nazionale, che la sottrarrebbe alla procedura di via" come spiega l’avvocato Cesaroli. Inoltre, si legge nel ricorso, "il progetto Ederle 2 rientra sicuramente nel campo di applicazione dello screening di via regionale in base all’allegato 4 del Codice dell’Ambiente" come ogni altro "progetto di sviluppo di area urbana superiore a 40 ettari o progetto di riassetto superiore a 10 ettari". E il progetto in questione con i suoi 54 ettari rientrerebbe in entrambe le categorie.Il progetto sarebbe assoggettato anche ad autorizzazione paesaggistica, in base al decreto legislativo 42 del 2004, in quanto è previsto in un’area distante meno di 150 metri da un corso d’acqua, in questo caso il Bacchiglione. "E l’autorizzazione paesaggistica non ammette deroghe – spiega l’avvocato Cesaroli – quindi è ininfluente se si tratti o meno di opera destinata alla difesa nazionale". L’intera zona su cui incide il raddoppio del Dal Molin, da ultimo, sarebbe classificata nel pat di Vicenza come area di servizi aeroportuali, con limiti costruttivi e dimensionali che il progetto non rispetta.