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TORINO: BIMBA MUORE SCHIACCIATA DA UNA PORTA









Una bimba di 6 anni è morta schiacciata da un pesante portone di legno. Purtroppo non è la prima volta che accade. Anche lo scorso anno un bimbo di 4 anni era rimasto schiacciato da un cancello in un agriturismo. Il Codacons da tempo sta denunciando che queste tragedie non sono un fatto isolato dovuto a circostanze fortuite ed eccezionali. Incidenti di questo tipo accadono di frequente. Non se ne parla solo perché non sempre si hanno conseguenze fatali. La dinamica, di solito, è sempre la stessa. Il bimbo gioca con il portone che finisce per staccarsi dai cardini.

Senza intervenire nel merito di questa vicenda, per la quale la Procura della Repubblica farà gli opportuni accertamenti, denunciamo come troppo spesso portoni e cancelli scorrevoli si staccano dai cardini. La ragione dipende dal fatto che a lungo andare i perni finiscono per indebolirsi e per questo occorre una costante ed accurata manutenzione. Il problema è che in Italia in pochi la fanno e si chiamano i tecnici solo dopo che si è verificato un guasto, ossia quando può essere anche troppo tardi.
Specie se i manufatti sono pesanti e lunghi occorre affidarsi a professionisti esperti sia per la loro costruzione che per la loro manutenzione. Ad esempio, quando il portone supera un certo peso non bastano più dei cardini fissati al muro con tasselli, ma occorre cementare il tutto. Nel caso di cancelli scorrevoli, poi, le sollecitazioni e le vibrazioni incessanti si ripercuotono sui perni di tenuta verticale e sulle ruote che scorrono nel binario a terra. Se poi le vibrazioni aumentano, perché provocate manualmente da qualcuno, il rischio caduta, in casi di mancata manutenzione, è altissimo.

Il Codacons chiede, quindi, controlli sulla sicurezza dei cancelli, specie se di scuole o strutture aperte a minori di anni 14. In tal senso potrebbe essere utile una campagna pubblicitaria a cura del Governo sulla sicurezza dei bambini. Ricordiamo, ad esempio, che per l`Organizzazione Mondiale della Sanità, gli incidenti domestici rappresentano nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i bambini.

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