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RAI: CODACONS RICORRE AL TAR CONTRO AUMENTO CANONE

        Roma, 18 dic. (Adnkronos) – ”Pessima la decisione del Governo
di aumentare il canone Rai di 1,5 euro rispetto allo scorso anno,
decisione contro la quale il Codacons presentera’ ricorso al Tar
chiedendo l’annullamento del provvedimento. Si tratta, infatti, di un
tradimento di quanto promesso nelle conferenze stampa di presentazione
del decreto anticrisi appena varato, nelle quali il Governo proclamava
di voler bloccare tutti gli aumenti automatici”. E’ quanto sottolinea
in una nota il Codacons.       ”Certo leggendo poi nel dettaglio l’art. 3 del decreto
anticrisi ci si accorge della scarsa applicazione del provvedimento
visto che si sospende fino al 31 dicembre 2009 solo ‘l’adeguamento di
diritti, contributi o tariffe … al tasso di inflazione’. In tal modo
il Governo puo’ arrampicarsi sugli specchi disquisendo che il canone
Rai non e’ una tariffa, ma un’imposta, o come ha detto il
sottosegretario Paolo Romani una tassa di possesso, ma francamente e’
una presa in giro dei consumatori -continua il Codacons- E’ evidente,
infatti, che se si vogliono rilanciare i consumi occorre che le
famiglie vengano sgravate almeno per due anni da tutti gli aumenti
automatici che subiscono, dalle tariffe dell’acqua escluse dal decreto
anticrisi, alle autostrade (solo sospesi fino al 30 aprile), dal
canone Rai al canone Telecom. Non e’ possibile, infatti, che stipendi
e pensioni non siano mai indicizzati all’inflazione mentre tutto il
resto si”.       ”Piuttosto ci domandiamo che cosa aspetti il Governo ed in
particolare il Ministro dell’economia e delle finanze a fare il
decreto attuativo dell’art. 1, comma 132, della Legge 24 dicembre
2007, n. 244 (Legge finanziaria 2008) che stabiliva che le persone di
eta’ pari o superiore a 75 anni con reddito proprio o del coniuge non
superiore a 516,46 euro per tredici mensilita’, potevano non pagare il
canone Rai. Aspettano che arrivi il 31 gennaio? Il Codacons chiede,
anzi, di estendere l’abolizione del canone Rai a tutti quelli che
hanno diritto al bonus famiglia, ossia agli 8 milioni di italiani piu’
poveri”.

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