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Quasi raddoppiate le richieste di assistenza rivolte al Comune Non

 soltanto disoccupati. Anche lavoratori part-time e precari. Stranieri e non. Giovani e anziani. Pensionati. Che non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese. E per mangiare sono costretti ad aggrapparsi alla solidarietà. In fila ogni giorno per un pasto caldo ci sono anche tanti genitori «perché oggi avere un figlio è diventato un lusso». E così far quadrare i conti diventa una chimera. Sono i nuovi poveri. Soltanto in città il Banco alimentare distribuisce viveri a 8 mila persone. Un numero ragguardevole, che continua ad aumentare, dice il presidente del Banco alimentare del Fvg, Paolo Olivo. Tanto che, soprattutto in occasione delle feste, le iniziative di solidarietà si stanno moltiplicando.  Ieri l’associazione dei consumatori del Codacons ha raccolto cibo e prodotti di prima necessità per i più bisognosi. Cinque quintali di pane appena sfornato e 20 ettolitri di latte fresco saranno distribuiti gratuitamente da un gruppo di imprenditori per tre giorni consecutivi (domani e martedì dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 17 e la vigilia di Natale dalle 9.30 alle 12) in via Parini 16. E in occasione della 12esima Giornata nazionale della colletta alimentare, è stato segnato l’ennesimo record nel campo della solidarietà con ben 120 tonnellate di cibo raccolto. «Attualmente – dice Olivo – soltanto nel comune di Udine siamo convenzionati con una quarantina di associazioni che riforniamo una volta al mese di alimentari sulla base delle richieste che ci presentano. Le persone che beneficiano della nostra attività sono circa 8 mila e sono in aumento». Tra le associazioni più attive c’è la Caritas che grazie alle derrate del Banco alimentare e al Centro di ascolto di via Treppo assiste in vari modi più di mille persone in città. «A seconda delle necessità – spiega Annarita De Nardo della Caritas – le persone che si rivolgono in ognuno degli 11 centri di ascolto presenti in provincia vengono indirizzate nelle diverse strutture con le quali operiamo sul territorio per garantire un posto per dormire o un pasto a chi non ce l’ha». In città, oltre all’asilo notturno "Fogolar" che ha a disposizione 20 posti letto, la Caritas collabora con la mensa dei frati e con tutte le parrocchie per la raccolta di beni di primi necessità e altre iniziative di solidarietà. Quasi raddoppiate anche le richieste di assistenza rivolte al Comune. Ogni giorno gli assistenti sociali devono far fronte a nuove domande per l’erogazioni di aiuti che spaziano dal pagamento delle bollette all’acquisto di ticket farmaceutici, dall’abbattimento del canone di affitto fino alle agevolazioni per gli abbonamenti dell’autobus e i buoni taxi. «Per quest’anno abbiamo preventivato una spesa di circa 600 mila euro mentre i beneficiari delle varie forme di aiuto saranno più di 500 – spiega l’assessore all’Equità sociale, Giovanni Barillari -, ma l’obiettivo è quello di allargare il raggio di azione e per questo stiamo pensando a una forma di collaborazione più stretta anche con il Banco alimentare. E nel frattempo stiamo cercando di attivare una serie di convenzioni per consentire ai possessori della Carta famiglia (nuclei con almeno un figlio a carico, residenti in regione da almeno un anno e con una attestazione Isee non superiore a 30mila euro) di fare la spesa negli alimentari con lo sconto oppure di comprare libri, articoli di cartolerie e anche di usufruire di alcuni servizi o di andare al cinema».

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