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PETROLIERI, IL CODACONS SI APPELLA AL MINISTRO DEL TESORO AMATO

Nuova iniziativa del Codacons nella tormentata vicenda dell’Antitrust e dei petrolieri. L’associazione dei consumatori, che con il suo esposto ha fatto pronunciare in fase di accertamento istruttorio l’Autorità Antitrust sulla vicenda del cartello tra le compagnie petrolifere relativamente ai prezzi della benzina, ha sollecitato il Ministero del Tesoro, azionista di maggioranza dell’Agip/Eni a far convocare una riunione straordinaria del Consiglio di Amministrazione della Società petrolifera al fine di verificare attentamente l’operato della società nella vicenda in questione, se vi siano state delle violazioni della legge sulla concorrenza da parte degli amministratori, quale sia stato il controllo svolto dai sindaci sullo stesso operato, e per far attivare la società stessa, anche attraverso, se necessario, la nomina di un Commissario straordinario, al fine di costituire l’elemento di riequilibrio del mercato per il rispetto della legge sulla concorrenza. Il Codacons in pratica chiede al Ministro del Tesoro Amato di mettere nell’ordine del giorno, di una riunione del Consiglio di Amministrazione dell’AGIP/Eni, il problema in questione, al fine di far calmierare i prezzi della benzina italiana e vanificare così eventuali manovre dirette a concordare prezzi più elevati in violazione della legge sulla concorrenza. Il Codacons ritiene infatti che ove fosse accertato, anche con una sanzione dall’Antitrust, l’esistenza di tutti i presupposti di una violazione di tale legge si dovrebbe prendere atto del danno gravissimo arrecato all’economia italiana, che ha visto crescere nell’ultimo periodo il tasso d’inflazione proprio a causa dell’aumento del prezzo della benzina, danno dal quale si può uscire soltanto innescando un meccanismo di concorrenza attraverso la società petrolifera italiana. L’Agip ? a parere del Codacons ? dovrebbe operare sul mercato con prezzi di concorrenza e imponendo o ?consigliando? i prezzi ai distributori della rete della società, ma lasciandoli assolutamente liberi di determinare il prezzo che più ritengono opportuno, e provocando così una probabile reazione a catena di ribasso dei prezzi anche da parte delle altre società petrolifere. Un invito dunque al Ministro del Tesoro a far uscire l’Agip dal gruppo delle società associate all’Unione petrolifera e a far escludere per la società italiana qualsiasi grave ipotesi di ?comportamenti collusivi? al fine di determinare l’andamento dei prezzi in modo uniforme, danneggiando i cittadini e l’economia.

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