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PARMALAT: INTESACONSUMATORI PRESENTA ESPOSTI-DENUNCE ALLE PROCURE DELLA REPUBBLICA




In un esposto denuncia inviato oggi alle Procure della Repubblica di Roma, Milano e Parma, Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) – dopo aver ricostruito l’andamento del titolo Parmalat in Borsa, dove è emerso che, solamente nel primo giorno di contrattazioni, è stato intermediato oltre il 17,5% della proprietà pari a 281 milioni di azioni trattate, con prezzi di borsa pari o superiori ai 3 Euro, quando nei mesi precedenti alla quotazione fondi di investimento e banche d`affari avevano ?rastrellato? i bond a prezzi stracciati pari a 20-30-40 centesimi di euro – ha chiesto di accertare la compatibilità del commissario ?salvatore? Bondi a capeggiare la lista unica presentata dai fondi speculativi.

Tra gli hedge found e i fondi di investimento che si sono riuniti intorno alla proposta di Lehman Brothers relativamente al CdA Parmalat – scrivono le associazioni dell’Intesaconsumatori Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori – troviamo la Angelo, Gordon & Co LP, Cargill Financial Markets, D.E. Shaw Laminar Portfolios, L.L.C., D.E. Shaw Laminar International, DK Distressed Opportunities, Glg Credit Found, Glg Market Neutral Found, Harbert Distressed Investment, Strategic Value Master.

In quest’ottica, sembra evidente che la mossa dell’ex Commissario Straordinario del gruppo Parmalat, Enrico Bondi, di candidarsi in una lista del Cda della Parmalat preparata da Lehman Brothers e sostenuta dai principali fondi speculativi appaia oltremodo sospetta. Ancora più incomprensibile, poi, appare la circostanza per la quale nessuna lista alternativa è stata presentata dai gruppi di banche coinvolti nella vicenda.

Tale ?strano? astensionismo sta portando verso la paradossale situazione secondo la quale Bondi, che era stato eletto con Legge speciale, si ritroverà ad essere Amministratore plenipotenziario (con probabilmente 9 consiglieri ?fedeli? ? cosiddetti indipendenti su 11 disponibili) della società che aveva controllato con la qualifica di Commissario straordinario.

Il dato che solleva maggiore perplessità, però, è quello dell’estrema variabilità del valore del titolo in borsa. Effettivamente ad ogni notizia che viene pubblicata sui giornali si assiste a delle flottazioni estreme del titolo con conseguente grave aumento delle possibilità di speculazioni illecite. In particolare, ad ogni notizia relativa all’andamento delle migliaia di cause intentate contro le banche si assiste ad un notevole aumento o diminuzione del valore delle azioni del Gruppo Parmalat.

Tale strano andamento del titolo Parmalat, unito ai grandi quantitativi di azioni che ad ogni fluttuazione passano di proprietà, destano un grave allarme in relazione alla possibile attuazione di manovre di Insider Trading. A questo proposito appare utile definire la sostanza dei possibili illeciti collegati a situazioni di fatto simili a quella che attualmente si sta verificando per Parmalat. Il quadro giuridico in vigore a livello europeo a tutela dell`integrità del mercato è incompleto. A livello comunitario mancano tuttora disposizioni comuni in materia di manipolazione del mercato. La direttiva sull`insider trading (89/592/CEE) si limita alla prevenzione dell`abuso di informazioni privilegiate.

Intesaconsumatori ha chiesto infine di verificare l’indipendenza della lista proposta dai Fondi speculativi, che avrebbe dichiarato 9 consiglieri su 11 indipendenti quando alcuni di essi hanno avuto strettissimi rapporti con primarie banche che hanno concorso al crack Parmalat.

I 135.000 azionisti ed obbligazionisti che hanno affidato i propri soldi alla Parmalat fidandosi dei cattivi consigli delle banche, sono già stati truffati ampiamente, per questo bisogna evitare una ulteriore truffa, aggiungendo al danno la beffa, dopo che sono stati saccheggiati da un commissario straordinario che passa per ?salvatore? della patria, a spese del sudato risparmio dei risparmiatori che hanno rimesso spesso il frutto di una intera vita di lavoro.







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