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Nel giorno dello “sciopero della pagnotta” gli umbri si scoprono piu’ in rosso

E mentre a Perugia sfilano auto di lusso, c’è chi ormai si indebita anche per sostenere la spesa quotidiana o affrontare i costi del dentista.  L’iniziativa delle dieci associazioni dei consumatori accreditate, cui si è aggiunta anche l’Adusbef, vuole essere soprattutto un segnale per le istituzioni locali, con Adoc, Adiconsum, Codacons, Lega e Movimento consumatori, Federconsumatori, Mdc, Confconsumatori, Acu e CittadinanzAttiva che parlano di "problema, quello del caro vita, che richiede soprattutto interventi nazionali". Un esempio lo dà Alessandro Petruzzi di Federconsumatori: "Per aiutare le famiglie ad affrontare i gli aumenti delle tariffe energetiche annunciati dall’Autority, basterebbe introdurre la tariffa sociale elettrica anche per il gas applicando Iva al 10% anche per i consumi per riscaldamento". Per questo a Perugia e Terni la protesta dei consumatori (con Cgil e Uil) è finita sul tavolo dei prefetti con una delegazione delle associazioni che ha incontrato anche il presidente del consiglio regionale, Mauro Tippolotti. Un altro flash che ben descrive la fase attraversata, specie da pensionati e lavoratori dipendenti, è arrivato proprio di fronte alla sede del governo regionale dove è bastata mezz’ora per far sparire un quintale di pasta che le associazioni hanno donato simbolicamente ai cittadini in transito, invitandoli – per un giorno – a non compare pane e pasta ed a tagliare i consumi di acqua, luce e gas. "Sempre più spesso ci troviamo ad agire quasi come una Caritas", avverte Damiano Marinelli, presidente provinciale Lega Consumatori. "Seguiamo pensionati che non arrivano a fine mese ed ai quali certe finanziarie hanno concesso prestiti superiori alle loro capacità di reddito". Parallelamente si avverte una sempre più netta spaccatura tra le fasce sociali. "Mentre oggi a Perugia sfilano le Ferrari – aggiunge Marinelli – nei supermercati c’è chi si limita a comprare un solo frutto. E’ l’immagine della pericolosa deriva sociale in atto, con i responsabili della grande distribuzione umbra che parlano di calo dei consumi più alto sui beni di prima necessità piuttosto che su quelli di lusso, tipo i-pod o portatili". Continua a pagina 39.
 

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