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Natale/ Codacons: Fino al 15 marzo consumeremo avanzi del cenone

  Roma, 23 dic. (Apcom) – Non è un paradosso ma un dato reale: alcuni prodotti consumati per il tradizionale e (quest’anno un po’ meno) pantagruelico cenone di Natale ricompariranno sulle nostre tavole anche fino al 15 marzo, come spumanti, vini e frutta secca. E’ il risultato di un’inchiesta del Codacons su quanto gli italiani non butteranno una volta passato Santo Stefano. In sostanza, ci ritroveremo a mangiare cibo ‘natalizio’ avanzato fino a primavera. Panettone e dolci finiranno intorno al 26 febbraio, i sottaceti e i sottoli il 15 (soprattutto sardine e carciofini), la frutta fresca (con mele e mandarini in testa) li faremo durare fino al 15 gennaio. Mentre c’è il concreto rischio che il piatto di formaggi di Natale ricompaia anche il giorno prima della vigilia di Capodanno. Di sicuro, a mezzogiorno di martedì 30 dicembre riscalderemo l’ultimo pezzo di arrosto natalizio; e il 29 dicembre potrebbe toccarci ancora qualche raviolo al sugo. La stessa fine faranno, il giorno 28, gli affettati, le salse e l’insalata russa. Mentre per il pesce, dopo tre giorni, ci sarà spazio per finirlo nel pranzo e nella cena del 27: "Consumeremo solo quello – dice il Codacons – pur di finirlo". "Ci pare francamente troppo – osservano i consumatori – anche perché, per la nostra salute e dieta, un conto è mangiare cibi ricchi di grassi e succulenti a Natale, un conto è mangiarli da Natale all’Epifania".
 

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