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MORTI DI CALDO: TROPPE LE CHIAMATE AL PRONTO SOCCORSO

Troppe le chiamate nei Pronto Soccorso italiani in queste giornate di caldo e afa. Ecco perché l`allarme rosso scattato il 14 città sulle 17 monitorate dalla Protezione Civile deve destare molta preoccupazione. Ancora una volta la prima linea del Servizio Sanitario Nazionale, quella dei medici di famiglia, è stata scavalcata. Questo significa che il recente protocollo d`intesa tra ministero della Salute e i Medici di Medicina Generale non funziona ed il Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute deve essere rivisto.
Non bastano, infatti, generici impegni o rinvii ad accordi aziendali o regionali o a progetti condivisi con i comuni, in realtà inesistenti.
Occorre una procedura ben definita in base alla quale, nel momento il cui si passa dal livello 2 (rischi per la salute delle persone più fragili e anziane) al livello 3 (elevato rischio per la salute della popolazione) i medici di famiglia devono andare a visitare gli anziani a rischio da loro stessi inseriti nell`Anagrafe della fragilità.
Altrimenti ci saranno morti per il caldo e Pronto Soccorso intasati.


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