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MINI IMU E TARES: REGNA IL CAOS, SCADENZE TROPPO RAVVICINATE

MINI IMU E TARES: REGNA IL CAOS, SCADENZE TROPPO RAVVICINATE

 

SCARSE E CONFUSE LE INFORMAZIONI AGLI UTENTI: SITI DEI COMUNI NON AGGIORNATI

 

IL MISTERIOSO CASO DEL VERSAMENTO MINIMO DELLA MINI IMU

 

GOVERNO SPOSTI LA SCADENZA  DEL 24 GENNAIO

 

Parlare di caos non rende l’idea della confusione che regna per Tares e mini-Imu. In tempi non sospetti il Codacons aveva avvisato che non c’erano i tempi tecnici per pagamenti così ravvicinati. Nel caso della Tares per l’incapacità dei comuni a far arrivare in così breve tempo bollettini di pagamento debitamente compilati o più semplicemente a farli arrivare, visto che molti non li hanno ancora ricevuti (ad es. a Roma) con conseguenti bollettini pazzi e code interminabili agli sportelli,  nel caso della mini Imu per le difficoltà oggettive di calcolo, aggravate dall’assenza di informazioni da parte dei comuni, il più delle volte scarse e confuse.

Per questo il Codacons lancia un ultimo appello al Governo, affinché le scadenze di Tares e mini Imu siano spostati di un mese. L’associazione ricorda che nel caso della mini Imu non sono stati dati al cittadino nemmeno i 60 giorni per il pagamento sanciti dallo Statuto del contribuente.

Per il Codacons i comuni italiani, poi, non hanno svolto il loro dovere istituzionale di informare correttamente il cittadino.

Prendiamo il caso della mini Imu. Nella maggior parte dei siti dei comuni sembra che non esista e non vi è alcuna traccia o riferimento all’imposta, nemmeno per informare che non è dovuta. Nella quasi totalità dei casi nei quali non si deve pagare nulla, bisogna organizzare una vera e propria caccia al tesoro per scoprirlo e trovare che l’aliquota sulla prima casa è rimasta quella base al 4 per mille. Insomma in questo caso i comuni se ne sono guardati bene dall’aggiornare i siti. Solo un’esigua minoranza di comuni ti informa in home page che non si deve nulla, ad esempio quello di Firenze: “Si avverte che il pagamento della cosiddetta mini-IMU 2013, previsto dalla legge entro il 24/01/2014 per l’abitazione principale, non è dovuto per il Comune di Firenze. Perciò, per l’abitazione principale e relativamente al 2013, non devono essere effettuati versamenti integrativi”. Frase tanto semplice quanto introvabile.

In altri siti ti annunciano che a breve (!!!!)  sarà possibile stampare il modello F24 (come a breve? che la scadenza è tra 8 giorni!!!!!). In altri, come il sito di Roma, non si riesce ad accedere al programma di calcolo (“Internal server error” è la scritta che appare cliccando sul link). La totalità dei siti che ti mettono a disposizione un motore di ricerca, per rassicurarti, ti dicono che lo fai a tuo rischio e pericolo, nel migliore dei casi perché è “a puro titolo informativo”, altrimenti perché “l’Amministrazione Comunale non può essere ritenuta responsabile……”, perché è il contribuente  “l’unico responsabile dell’esattezza di tutti gli adempimenti” e così via.

I misteri poi si infittiscono se si entra nei dettagli sul pagamento. A puro titolo di esempio, la questione del versamento minimo. Molti comuni, la maggioranza, non dicono nulla a riguardo. Per il Comune di Milano non è dovuto se inferiore a 12 euro (“Attenzione! Se il calcolo risulta minore di 12 euro la Mini Imu non è dovuta!” è scritto sul sito del Comune), per altri, come Roma, la soglia sale a 12,50, ma non riguarda la mini Imu (“La Mini-Imu 2013 deve essere corrisposta anche se l’importo dovuto è inferiore a € 12,50. La soglia minima dei € 12,50 opera solo se la cifra complessivamente calcolata a titolo di IMU per tutto l’anno 2013 è inferiore” è scritto sul sito del Comune), per altri ancora “il versamento deve essere effettuato anche per importi inferiori ad € 12,00 non trattandosi di una obbligazione tributaria autonoma”, in altri si parla di importo annuo (“Imposta minima annua IMU per il pagamento per il Comune di BARI: € 12,00). Come si può pagare entro il 24 gennaio se non si capisce nemmeno quanto si deve pagare?

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