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MINI IMU E TARES: CITTADINI ACCETTANO SANZIONI PER NON FARE CODE CHILOMETRICHE!!!!

COMUNICATO STAMPA DEL 24-01-14

 

MINI IMU E TARES: CITTADINI ACCETTANO SANZIONI PER NON FARE CODE CHILOMETRICHE!!!!

 

CODACONS: INDISPENSABILE PROROGA FINO AL 14 FEBBRAIO

 

GOVERNO NON PUÒ LAVARSENE LE MANI COME PILATO

 

Ultimi istanti per il pagamento di mini-Imu e Tares, La denuncia di ieri dei Caf , secondo i quali  molti contribuenti hanno preferito optare per una minisanzione piuttosto che stare in fila per ore, ha dell’incredibile e dimostra che la richiesta del Codacons di annullare almeno fino al 14 febbraio le sanzioni previste per chi non si è messo ancora in regola, non solo è sacrosanta, ma è un atto dovuto.

Il Governo sulla mini-Imu, infatti, non può lavarsene le mani come Ponzio Pilato, scaricando sugli enti locali la scelta di far slittare la scadenza del 24 gennaio, e questo per la semplice ragione che è stato proprio il Governo a violare la legge, ed in particolare l’art. 3 della  Legge n. 212/2000 (Statuto del contribuente), fissando termini per il pagamento illegittimi perché inferiori ai 60 giorni previsti. Ovvio, quindi, che in caso di sanzioni per i ritardatari scatterebbero da parte del Codacons centinaia di ricorsi per impugnare le sanzioni. Come noto, per lo Statuto del contribuente, “le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore“. Considerato che il decreto legge sull’Imu è del 30 novembre, qualunque data prima del 30 gennaio 2014 è, quindi, illegittima.

Chi, quindi, si mette in regola dal 24 al 30 gennaio ha diritto di pagare senza la maggiorazione del 3%. Se poi il Comune aveva modificato le aliquote in data successiva al 30 novembre (avevano tempo fino al 9 dicembre per pubblicare le delibere), allora anche oltre il 30 gennaio si ha diritto di pagare senza sanzioni.

Ecco perché il Codacons chiede al Governo una proroga dei termini di 3 settimane, ossia fino a venerdì 14 febbraio. Una decisione di buon senso per evitare che anziani debbano passare la giornata di oggi in coda e che avrebbe solo effetti positivi. Un semplice slittamento della scadenza, infatti, non genererebbe alcuna confusione. La confusione, infatti, è quella di oggi, è quella di chi è in coda da stamattina agli uffici postali, è quella di chi sta pagando senza arrotondare o sotto al minimo solo perché non ha ancora capito l’importo giusto.

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