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MILANO: PATTO TRA COMUNE E PREFETTO SU MULTE STRADALI

COMUNICATO STAMPA DEL 18-07-13

 

MILANO: PATTO TRA COMUNE E PREFETTO SU MULTE STRADALI

 

CODACONS: MULTE  FACILI ED ILLEGALI PER FARE CASSA E NON PER EDUCARE

 

IL PGT NON RISPETTA GLI STANDARD URBANISTICI  E LE STRISCE BLU SONO ILLEGALI

 

Il Codacons interviene sul protocollo tra Comune di Milano e Prefetto che sta per essere siglato e che mira a tamponare l’aumento dei ricorsi alla Prefettura da parte degli automobilisti, che, stando alla loro tesi, sarebbero impropri o addirittura, come affermato dall’assessore alla Polizia locale Marco Granelli,  seriali, ingiustificati ed in malafede.

Per il Codacons la realtà è ben differente. “Le multe a Milano sono date per fare cassa e non per educare e prevenire incidenti. Lo dimostrano i dati delle multe del 2012. Invece di multare chi non rispetta le precedenze, chi va forte, chi non rispetta i semafori o guida pericolosamente, la maggior parte delle multe è legata al divieto di sosta. Peccato che queste multe siano tutte  illegali dato che in città i posti auto sono insufficienti ed il Piano di Governo del Territorio, quindi, non rispetta gli standard urbanistici” ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Donzelli.

L’associazione di consumatori ricorda anche la mancanza di alternanza tra strisce blu e bianche previsto dall’art. 7 del Codice della strada e l’allargamento illegale delle zone di rilevanza urbanistica che dovrebbero rappresentare una eccezione e non la regola.

Inoltre l’aumento delle multe in Prefettura legate al divieto di sosta dipende solo dal fatto che dal 2010 è stato introdotto il contributo unificato per ricorre al giudice di pace, contributo che nel luglio 2011 è diventato addirittura di 37 euro, pari praticamente alla multa per divieto di sosta (41 euro per la violazione dell’art. 158 del Cds). Ovvio che gli automobilisti, se ritengono di aver preso una multa ingiusta, ricorrano al Prefetto, dato che questo ricorso è invece gratuito.

Per il Codacons, quindi, il protocollo parte con motivazioni e presupposti sbagliati. Prefettura e Comune farebbero meglio, insomma, a concentrarsi sull’installazione delle 24 postazioni fisse di autovelox previste fin dall’aprile del 2003.

Infine sarebbe utile sapere quanti dei soldi dei proventi dei parcheggi in questi ultimi 10 anni sono stati destinati, come prevede l’art. 7 comma 7 del Cds, “alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la mobilità urbana”.

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